Turismo / Il caso

L’ascensore del Bastione: una meraviglia in riva al Garda, ma è fermo da sei mesi

Tutte le grane della futura gestione: dalle controversie legali al bando di affidamento, si cerca di fare in fretta ma sarà difficile aprirlo prima di luglio (se va bene)
RIPARTENZA Riva invasa dai turisti: centro e spiagge affollate, pienone nei ristoranti
LE IMMAGINI Garda preso d'assalto (fotoservizio Salvi)
IL NODO I problemi delle riaperture: mancano gli stagionali all'80% di bar e ristoranti

di Paolo Liserre

RIVA DEL GARDA. È un percorso a ostacoli dove gli ostacoli sembrano non finire mai quello che sta accompagnando l'agognata riapertura dell'ascensore inclinato al Bastione, chiuso ormai da dicembre e senza una prospettiva certa di tornare in funzione a brevissimo termine, senza contare che si è già "perso" il pienone dei ponti di fine maggio-inizio giugno.

L'impianto è chiuso, residenti e turisti passano sotto la stazione di valle e si domandano quando tornerà in funzione ma una prospettiva certa ancora non c'è mentre di certo ci sono interpretazioni normative differenti e all'orizzonte anche possibili rogne giudiziarie.

«Io non posso fare i miracoli - dice quasi sconsolato Giacomo Bernardi, presidente ad interim di Lido Immobiliare spa dopo le dimissioni a sorpresa della collega Cecilia Venturini - Stiamo cercando di velocizzare il velocizzabile, di fare al più presto garantendo ovviamente il rispetto delle norme. Vedremo». Qualcosina nel frattempo Bernardi lo ha smosso: lunedì i tecnici della ditta «Maspero» effettueranno un intervento di manutenzione straordinaria finalizzato alla ripartenza dopo sei mesi di stop totale; la «Icb» provvederà ai lavori di piantumazione del verde lungo la linea di corsa e venerdì prossimo 11 giugno scadrà il termine per la presentazione delle offerte economiche da parte dei tre soggetti (Apt Garda-Dolomiti, Icb e il colosso «Leitner spa» attraverso la sua controllata al 100 per cento «Peoplemover Service srl») che hanno partecipato in prima battuta alla manifestazione d'interesse per la gestione della struttura. «Quello stesso pomeriggio - fa sapere ancora l'avvocato Bernardi - provvederemo alla nomina della commissione giudicatrice che potrà così iniziare a esaminare le varie proposte».

Ma verosimilmente, ammette ancora Bernardi, diventa difficile pensare a una ripartenza dell'impianto «prima delle fine di giugno, primi di luglio».

Nelle more della gara potrebbe intervenire la società Apm-Alto Garda Parcheggi e Mobilità, che ha già gestito l'ascensore l'anno scorso e che sta cercando parte del personale necessario.

Il fatto è che nessuno muore dalla voglia di fare le corse, men che meno se a suo giudizio vi sono delle «mancanze» che potrebbero comportare conseguenze. Apm, ad esempio, contesta tra le altre cose la «mancanza della linea vita» dell'ascensore: «La linea vita non è prevista dalla normativa per impianto di questo genere - ribatte Bernardi - E non è una condizione indispensabile per l'esercizio dell'impianto».

Ma i problemi non finiscono qui, anzi. Tra Lido e l'Ati (associazione temporanea d'imprese) che ha effettuato i lavori (Maspero e Icb) c'è un contrasto anche sui soldi. «Lido spa» ha ritenuto di far scattare le penali (97mila euro) per un ritardo di 37 giorni nella consegna definitiva dell'opera. Maspero e Icb la pensano diversamente, com'è ovvio. «Ci sono opinioni difformi» si limita a far sapere Bernardi. Un'altra grana sul tavolo dei futuri amministratori di Lido.

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