Ambiente / Il caso

Alto Garda, torna a colpire il «killer degli alberi», ucciso un maestoso cedro

Stavolta l’ignoto autore ha colpito a Nago: una decina di fori con il trapano alla base, e la pianta non ha avuto scampo, come era successo a Riva

NAGO. Non è la prima volta e purtroppo il rischio è che non sia nemmeno l'ultima visto e considerato, tra l'altro, che a parte Riva del Garda nessuno degli altri Comuni del territorio altogardesano ha un proprio Regolamento del verde che tra le altre cose protegge, almeno in parte, questo elemento essenziale del nostro ambiente.

Era successo a metà febbraio a Riva, in via Ballino. Lo stesso copione si è ripetuto nei giorni scorsi a Nago, nella zona del ristorante «Al Fortino».

Una mano ignota ha colpito a morte uno splendido esemplare di «cedro deodara», conosciuto anche come cedro dell'Himalaya, un esemplare di una quindicina di metri d'altezza che non ha mai dato fastidio a nessuno, anzi.

Alla base del fusto – come nei casi precedenti – sono stati praticati una decina di fori, probabilmente con un trapano, della profondità di 10-12 centimetri e all'interno di questi è stato inserito un potente diserbante che penetra in profondità e non lascia scampo alla pianta.

Ad accorgersene nei giorni scorsi è stato un operatore del settore che ha segnalato al giornale questo odioso atto di puro vandalismo. La tecnica è praticamente identica a quella messa in atto già in altre occasione, l'ultima delle quali (come detto) nel febbraio scorso a Riva del Garda, in via Ballino, allorquando venne preso di mira uno dei quattro grandi pini marittimi all'incrocio con via Fornasetta.

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