Arco / Il caso

Arco: la "guerra" del Wwf al nuovo supermercato Aldi

Il presidente del sodalizio ambientalista scrive al sindaco Betta chiedendo un intervento sul progetto edilizio: vengono denunciate mancanze in materia di parcheggi e di aree verdi previste

LA CATENA Per il colosso Aldi doppia apertura in Trentino Dal 1° marzo discount aperti a Trento e Rovereto

ARCO. Il presidente del Wwf del Trentino, Aaron Iemma, ha scritto al sindaco di Arco Alessandro Betta chiedendo la revoca o l'annullamento della concessione (la numero 82 del 1 dicembre 2020 a favore delle società Icasa srl,Imas Srl e Gt Engeneering Srl ) rilasciata per la realizzazione del supermercato «Aldi» al centro Cavallo.

Nella missiva, indirizzata per conoscenza anche alla dirigente dell'area edilizia privata del Comune di Arco, Alessia Girardelli, il rappresentante dell'associazione ambientalista parla di «violazioni delle disposizioni di legge in materia». In particolare fa riferimento ai parcheggi pertinenziali ed al verde previsti dal progetto.

La notizia dell'arrivo del colosso tedesco anche nella Busa per l'apertura della sua prima sede risale al febbraio scorso.

Un altro punto vendita dopo le due filiali già operative a Rovereto, ai due capi della città. L'apertura è prevista per l'estate. Ma Aaron Iemma è intenzionato a fermarlo questo nuovo supermercato, sulla base di alcuni vizi che avrebbe riscontrato nel progetto di realizzazione.

«Il titolo edilizio rilasciato presenta un primo vizio di legittimità in merito al mancato soddisfacimento, a nostro giudizio, del requisito dei parcheggi pertinenziali prescritti per le medie strutture di vendita con destinazione mista, alimentare e non» si legge nella lettera inviata al sindaco Betta.

«Come descritto nella relazione tecnica illustrativa del progetto redatto dall'architetto Giorgio Losi, al fine di soddisfare il requisito di parcheggi pertinenziali la nuova struttura commerciale necessita di 56 posti auto, mentre gli uffici posti ai piani superiori, già presenti, richiedono altri 29 posti. Per coprire il fabbisogno complessivo di 85 posti auto, ne sono previsti 31 a livello interrato e altri 40 in superficie. All'appello ne mancano 14».

Per ovviare a questa mancanza, i posti auto sono stati individuati sull'altro fronte della via S. Caterina, nell'interrato di via Cima Tofino 2 A/B. Ma per il presidente del Wwf questa soluzione non è adeguata: «È evidente che quei posti auto non potranno essere funzionali, da un lato perché non sono nemmeno noti alla clientela e dall'altro perché non è ipotizzabile che il cliente di un supermercato si faccia 400/450 metri in andata e altrettanti al ritorno con carrelli e borse della spesa con tre attraversamenti pedonali via Crosetta e i due di via S. Caterina per ciascun senso di marcia entrambi con elevato traffico».

Iemma indica poi una seconda violazione: «Riguarda le previsioni progettuali del verde: verranno messe a dimora solo 4 piante ad alto fusto. Ma la norma recita che "nei parcheggi devono essere messi a dimora alberi d'alto fusto nella quantità minima di 1 ogni 3 posti auto". I posti auto in superficie sono 40 ne consegue che le piante da mettere a dimora sono 13».

Da qui la richiesta: «Alla luce delle violazioni si chiede all'amministrazione comunale di ripristinare la legittimità di tale intervento edilizio, anche tramite l'eventuale revoca o annullamento in autotutela del permesso di costruire». L. Pi.

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