Riva senza il Mercatino? Crisi al vertice di InCentro e il Natale è a rischio

di Davide Pivetti

L’aveva detto la prima volta a novembre del 2018. Poi l’ha ripetuto a febbraio 2019. Non pago l’ha ricordato a tutti a gennaio di quest’anno. Ora Massimiliano Martinelli passa dalle parole ai fatti. Lascia la presidenza del consorzio «RivaInCentro» e con lui il direttivo uscente, rimasto in carica fino ad ora - come ricorda Martinelli - solo per affiancare le energie nuove che dovevano arrivare a dare il cambio a chi da 12 anni tira il carro del consorzio e delle attività che esso organizza, ad iniziare dagli eventi del Natale rivano.

E proprio al Natale va subito il pensiero. Tutto è pronto per allestire anche la prossima edizione, ma la verità è che se nessuno si dovesse far avanti per subentrare a presidente e direttivo uscenti in occasione della prossima assemblea sociale del 20 ottobre, tutti gli eventi natalizi salteranno perché non ci sarà nessuno a farsi carico dell’organizzazione, anche dal punto di vista delle responsabilità amministrative alle quali si aggiungono quelle legate al periodo pandemico che stiamo vivendo.
Martinelli ieri mattina ha parlato chiaro ai giornalisti convocati nel suo ufficio di piazza Garibaldi: «Parlo alla stampa dopo aver incontrato e informato la nuova sindaca Cristina Santi di quanto sta accadendo al consorzio, come giusto che sia. La nostra disponibilità, come direttivo, era venuta meno già due anni fa, ma abbiamo proseguito per affiancare chi ci doveva subentrare, un passaggio di consegne delicato visto che il consorzio è una “macchina” complessa e articolata.

Quando ci siamo insediati, ormai 12 anni fa, il consorzio aveva 180 mila euro di debiti, oggi ha 20 mila euro in cassa e contributi già stanziati per altri 30 mila dal comune oltre a quelli provinciali confermati. Lasciamo quindi un sodalizio “chiavi in mano”, con tutte le pratiche già avviate anche per le manifestazioni del Natale».

Fatto sta che nonostante i ripetuti appelli alle forze nuove che possano farsi avanti e le ottimali condizioni per un subentro (sia dal punto di vista finanziario che organizzativo) ad oggi quei 7 candidati necessari per mettere insieme un nuovo direttivo non si sono visti. E se finora Martinelli e gli altri “uscenti” hanno tenuto duro e pazientato - anche facendosi carico nei mesi scorsi di un evento come «Aperto per ferie», che ha contribuito ad animare il centro storico in una strana estate da distanziamento epidemico - ora la pazienza si è esaurita. Non solo perché sono due anni che si attende il ricambio, ma anche perché nell’ambiente tutt’altro che semplice del commercio rivano, in troppi hanno dato ascolto a malelingue e dicerie invece di guardare ai fatti e ai numeri, tutti positivi, che il consorzio ha portato a casa nelle ultime stagioni. «La politica non c’entra nulla, così come il cambio a Palazzo Pretorio - assicura Martinelli - sono stato sollecitato al passo indietro anche dagli altri del direttivo, se poi questo farsi da parte dovesse anche aiutare il futuro del consorzio tanto meglio».

Il riferimento è alla scarsa partecipazione degli esercenti del centro storico alle iniziative: dei 300 commercianti che hanno le loro “botteghe” nel cuore cittadino, solo 50 sono iscritti al consorzio, e la metà sembra non essere neppure in regola con la (modesta) quota associativa di 120 euro.
Insomma, l’ultimo appello è nero su bianco: «Se non dovesse esserci un nuovo direttivo il 20 ottobre, il consorzio andrà in liquidazione e i soldi in cassa tutti al Comune per iniziative a favore del centro storico». Ma prima ancora salterà il Natale rivano.

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