Ponale, da sentiero a ciclopedonale Si pensa a una strada non sterrata

Anche ieri, complice la bella giornata di sole, erano in tanti quelli che volevano percorrere la mitica Ponale, che però da lunedì è chiusa: è stato dato mandato infatti di metterla in sicurezza a causa di alcune piccole frane sul sentiero, niente di eclatante ma comunque qualcosa da tenere in debita considerazione. Già in passato era stata chiusa, ma stavolta il blocco sarà di sei mesi e, se vanno in porto alcune cose, alla riapertura ci potrebbe essere una grande sorpresa: al posto del "sentiero alpino", una ciclopedonale.

«Il cambio di classificazione - spiega Marco Benedetti, presidente di Garda Trentino e Mondo Ponale - è la sfida principale, e aprirebbe tutta la partita che riguarda la Tagliata e la Casermetta: a parte che l'intervento immediato di chiusura è stato necessario per ragioni di somma urgenza, varrebbe la pena rinunciare a questo mese di utilizzo pur di poter contare, a primavera, su un percorso transitabile da pedoni e biciclette».

Il sogno ultimo di molti operatori turistici rivani è, inutile nasconderlo, di collegare la Ponale alla ciclovia del Garda, la famosa ciclabile "più bella d'Europa", che piano piano sta continuando a crescere: dopo il tratto di Malcesine che ha riscosso molta popolarità, ai primi di settembre a Riva era stato consegnato il cantiere alla ditte che nel corso dell'inverno ultimeranno i 420 metri dell'unità 1.1, che dal porto condurrà ciclisti e pedoni all'inizio del sentiero della Ponale. L'intervento è importante: carreggiata larga almeno tre metri e contratto per un importo di 718.104 euro. Ed è anche in questa ottica che la riclassificazione della Ponale trova una sua ragion d'essere. Dal punto di vista pratico, secondo Benedetti, «non si dovrà cambiare poi molto il fondo: senza usare l'asfalto, ci sono questi conglomerati che rendono la pavimentazione più liscia e che assomigliano alla terra battuta».

Certo, per chi trovava la versione attuale fin troppo "addomesticata" una Ponale aperta anche alle biciclette da strada potrebbe sembrare eccessiva, ma i giochi sono aperti e questo stop forzato è il momento giusto per decidere finalmente cosa fare. «Una quasi ciclabile - rimarca Donato Riccadonna, presidente del Comitato Giacomo Cis - non mi scandalizza più di tanto: in fondo la vecchia Ponale era una strada a tutti gli effetti, non bisogna demonizzare a priori un intervento del genere. L'importante è semmai avere comunicazioni chiare al riguardo: abbiamo centinaia di richieste di informazioni e spesso siamo in difficoltà a rispondere ai tanti turisti che vogliono sapere se la Ponale è transitabile o meno. Sono necessarie chiarezza e volontà di condivisione delle informazioni relative alla Ponale se vogliamo dare un buon servizio ai turisti».

«Proprio la settimana scorsa - riprende Riccadonna - abbiamo avuto un record di presenze, anche perché per tanti questa è la stagione migliore». E sulla pagina Facebookdel sentiero, la notizia della chiusura ha gettato nello sconforto i tanti aspiranti escursionisti, soprattutto stranieri, che hanno dovuto cambiare i propri piani. Chi invece era già in zona ha dovuto fare i conti con la brutta sorpresa, e trovare strade alternative per raggiungere Ledro.
Benedetti sottolinea che si tratta di un «sacrificio necessario» e assicura: «A Pasqua sicuramente saremo aperti». Il presidente di Mondo Ponale precisa: «Stiamo agendo velocemente: ci sono da fare delle calate, dei massi da frantumare e, se il tempo è buono, si potrebbe finire già a dicembre. Quindi subenterà il Comune con altri lavori, con gli allacciamenti di acqua per la piantumazione e energia elettrica per per i cunicoli della Tagliata».

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