Riva, verso il ballottaggio con l'accordo Malfer-Santi in cambio degli assessorati

Mauro Malfer è pronto ad abbracciare Cristina Santi per governare assieme Riva del Garda.

L’offerta della candidata sindaca della Lega e del centrodestra, sarebbe di quelle allettanti, di quelle che non si potrebbero rifiutare: vicepresidenza a Mauro Malfer con delega all’urbanistica, altri due assessorati alla sua squadra e un apparentamento ufficiale che consentirebbe alla coalizione di Malfer di aumentare i propri consiglieri, in caso di vittoria ovviamente; non solo questo, ci sarebbe anche la clausola che a Silvio Salizzoni, esponente di destra, non vada nessun assessorato mentre Matteo Negri di Casapound resterebbe matematicamente fuori in forza dell’apparentamento ufficiale.
La nuova giunta in caso di vittoria della coppia Santi-Malfer potrebbe essere questa: sindaca Cristina Santi, vicesindaco e assessore all’urbanistica Mauro Malfer e poi Silvia Betta, Pietro Matteotti, Luca Grazioli e Mirella Serafini.

Un’alleanza tattica, dunque, che potrebbe concretizzarsiper battere assieme il sindaco uscente di Riva, Adalberto Mosaner, centrosinistra, che alle urne ha raccolto 3.040 voti (34%): entrambi portebbero una buona dote 2.877 (32%) i voti di Santi al primo turno e 2.446 quelli di Malfer (27%). Oggi alle 12 ci sarà l’ufficialità; fino a quest’ora le presenti sono solo ipotesi e il condizionale è d’obbligo. Comunque, anche sui programmi, la convergenza tra i due è forte: Malfer e Santi nell’incontro di giovedì li hanno esaminati punto per punto e la possibilità unificare le prospettive sono apparse buone: «Ci siamo confrontati sui programmi che sono molto simili - diceva giovedì sera la stessa Santi - basterebbe un lavoro di integrazione per ritrovarci».

Questo scenario ha fatto precipitare i rapporti in seno alla lista La Scelta, quella più libertaria e di sinistra della coalizione di Malfer, coordinata da Franca Bazzanella, e che vede Franco Gatti il più votato, seguito a ruota da Rocco Frizzi. Non è un mistero che al gruppo vada indigesta un’alleanza con la Lega e con i rappresentanti della destra dura. Bazzanella stessa però, che pure ha un passato remoto in Democrazia proletaria e uno recente di consigliera di opposizione in consiglio comunale, è stata una delle artefici dell’avvicinamento tra Malfer e Santi; mandando su tutte le furie sia Frizzi sia la maggioranza del gruppo. I possibilisti, pochi, tre in tutto, a sostegno della loro visione dicono che un patto di apparentamento aumenterebbe i consiglieri di Malfer a discapito di quelli di Santi, tra i quali anche esponenti della destra.
«Be’ non vedo nulla di trascendentale - ha commentato ieri Salvador Valandro, candidato con Malfer, e già presidente della Comunità di valle - in un’ipotesi che veda in una giunta Santi anche Malfer, uomo che viene dal centro dell’Upt, Mirella Serafini, che è stata assessora con Mosaner, Silvia Betta nella sua maggioranza, Grazioli che è stato assessore con Molinari, Pietro Matteotti che è stato assessore con Molinari. Non ci sono né Carotta né Negri, sarebbe una giunta neoDc».

Meno probabile, ma nulla è impossibile in politica, un accordo tra Mosaner e Malfer. In quel caso un’ipotesi di giunta la si potrebbe fare ma gli attriti sia sul programma, caso area ex Cattoi in testa, sia sui rapporti interpersonali, sarebbero decisamente più ruvidi. Chi ha pensato a una giunta Mosaner, Malfer, Alessio Zanoni, Silvia Betta, Gabriele Bertoldi, Pietro Matteotti e magari Renza Bollettin, ha commentato che si tratterebbe di una compattezza di squadra dalla vita breve. Mosaner dal canto suo riflette sul fatto che «la collocazione di Malfer sarebbe nel centrosinistra, gliel’ho anche detto. Comunque, salvo accordi di apparentamento ufficiale che vanno consegnati alle 12 di oggi, c’è ancora tutta la settimana prossima per ragionarci su».

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