Furti tra gli scaffali, tra merendine e alcolici non è solo necessità

di Martina Avancini

Per un furto perseguito chissà quanti sfuggono a vigilanza, telecamere, dispositivi antitaccheggio.
Il fenomeno dei furti nei supermercati è piuttosto diffuso anche nell’Alto Garda, lo rivelano gli inventari dei market più che le denunce effettive (come invece avvenuto ieri a Riva, ne scriviamo qui sopra). Non sembra però trattarsi di un fenomeno che preoccupa più di tanto chi i supermercati li dirige, almeno stando a sentire i responsabili di alcuni degli esercizi alimentari della zona.

In ogni caso non si tratta mai - per ovvi motivi - di ammanchi di grande valore.
«Furtarelli di piccole dimensioni capitano di frequente, purtroppo è molto più raro accorgersene in tempo - ci racconta il direttore della sede Coop di viale Pilati, a Riva del Garda - noi ce ne accorgiamo soprattutto in fase di inventario o comunque di controllo serale degli scaffali, non capita praticamente mai di beccare qualcuno sul fatto. Certo le telecamere ci sono, ma se qualcuno prende qualcosa di piccolo riesce benissimo a farlo senza farsi vedere».

Anche nella realtà dei discount come «MD» conoscono bene il fenomeno: «Anche se - ci tiene a specificare un dipendente del supermercato - noi non abbiamo mai riscontrato il caso di un furto di dimensioni consistenti, accadono di frequente episodi quasi modesti ma comunque spiacevoli, come adolescenti che prendono su merendine, piuttosto che anziani che per le ragioni più inspiegabili si intascano inezie come il cubetto di lievito di birra o il pezzo di formaggio. È un vizio di certe categorie di persone, che prese singolarmente possono non costituire danno ma sommate danno fastidio, soprattutto per il gesto in sè, e possono finire per causare un danno più importante».

Secondo il direttore della sede di «Eurospar» di via Cavallo, ad Arco, la nostra zona è molto tranquilla da questo punto di vista: «Io mi trovo qui da circa sei mesi, nel corso dei quali abbiamo riscontrato uno, forse due episodi di questo tipo. Dove lavoravo prima, a Trento, era molto diverso, queste erano problematiche all’ordine del giorno».

Una realtà estesa come il gruppo «Poli» è certo stata teatro di situazioni del genere in molte occasioni: «Capita, come in tutti gli esercizi commerciali.
Ci sono i furti per necessità, quelli destinati poi alla rivendita dei prodotti, nei casi di beni di valore più elevato come alcolici o altro...non riscontriamo una differenziazione territoriale in questo senso, né un accumulo in un determinato periodo dell’anno» spiega Mauro Poli, coproprietario e responsabile dell’area marketing e sviluppo.

Definirlo fenomeno preoccupante è certo un’esagerazione, ma la mentalità che si trova alla matrice di atteggiamenti di questo tipo è comunque sbagliata, soprattutto nei casi di coinvolgimento di ragazzi giovani, che dovrebbero abituarsi al senso di responsabilità e di rispetto del lavoro altrui.

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