La notte di Monte San Martino con la Luna, Debussy e la musica di Francesco Camin

di Davide Pivetti

Una notte magica davvero. Per le stelle e i pianeti, per quella Luna visitata 50 anni prima dall’uomo, per la pietra viva che duemila anni fa concedeva riparo a Reti e Romani, per le note di un giovane cantautore trentino che ama gli alberi e del quale avremo notizie anche in futuro.
Nonostante lo “spauracchio” del temporale pomeridiano la serata evento organizzata da «Musica Riva Festival» a Monte San Martino sabato è stata un successo: 400 persone (bambini, anziani, giovani) hanno affrontato i quindici minuti di sentiero nel bosco per raggiungere il luogo dove i nostri antenati vivevano due millenni orsono. Un contesto già da togliere il fiato, amplificato dal buio della notte, dalle fiaccole accese tra i ruderi, dalle luci di scena che hanno introdotto il momento clou della serata, il concerto di Francesco Camin dal titolo «Da una musica che nasce un albero che cresce» (per ogni concerto il cantautore trentino pianta un albero in Africa o in Sud America). Un’ora di musica che ha alternato i brani dell’album «Palindromi» e cover di Fossati, Bersani e Dalla. Con un preziosismo: <+corsivo>«Clair de Lune»<+testo> di Debussy mixata alle registrazioni audio dell’allunaggio.
E dopo gli alberi il cielo. Grazie all’associazione «Astrofili Alto Garda» e al «Gruppo Astronomico roveretano» è stato possibile vedere Giove e Saturno con i suoi anelli, attendendo il sorgere della Luna. Un’emozione in più, per grandi e piccini. E mentre qualcuno restava a bocca aperta guardando gli astri, altri l’aprivano per gustarsi il pasta party curato dalla Pro Loco di Campi: 15 chili di pasta gustata nella notte di San Martino.

IL VIDEO di Francesco Camin live 

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