Loppio- Busa, con il primo sole già 7 chilometri di code

di Davide Pivetti

Uno degli effetti collaterali, indesiderato ma prevedibile, della prolungata stagione turistica altogardesana è l’estendersi anche della già lunga stagione delle code, soprattutto sulla Ss240, la famigerata «Loppio Busa».

In attesa - e ci voranno altri due o tre anni - del tunnel tra passo San Giovanni e il Cretaccio, gli automobilisti altogardesani e i turisti dovranno armarsi di tanta pazienza non soltanto in piena estate o in occasione dei ponti primaverili, per tutti i fine settimana autunnali e invernali caratterizzati dal bel tempo. Ieri il sole ha regalato una giornata da incornciare a chi ha scelto Riva per una gita domenicale: 17 gradi, lungolago preso d’assalto (si sgomitava quasi sulla ciclopedonale del Brione), ristoranti e bar che hanno lavorato bene (quelli aperti).

Ma anche prime serie difficoltà a parcheggiare (con la perdurante chiusura dell’ex Cattoi, un tempo polmone gratuito nei mesi invernali) e le code. Una stagione iniziata con sei, sette chilometri di auto incolonnate già alle 15 in direzione dell’autostrada. Con un tamponamento all’altezza di Loppio (zona bivio della Val di Gresta) a complicare ulteriormente le cose e segnalare, ancora una volta, i precari equilibri della viabilità sulla Ss240.

La coda si è presto allungata fino quasi a Torbole, con centinaia di persone a domandarsi come mai erano tutti fermi a metà febbraio. Inevitabile la coda anche in direzione opposta, non oltre il chilometro però. Disagi che si sono ripetuti attorno alle 18.30, per l’incidente sulla provinciale della Maza di cui riferiamo nel box accanto.

Un turismo domenicale fuori stagione, che è quasi esclusivamente italiano: famiglie, coppie e gruppi di amici in arrivo dalle regioni limitrofe. Migliaia di persone delle quali le statistiche ufficiali non tengono conto, perché non pernottando non rientrano nelle «presenze».

Ma ci sono e stanno sempre più in coda. Anche in inverno.

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