I cinghiali a Vallestrè ora sono un problema

di Roberto Vivaldelli

La presenza dei cinghiali nei boschi tra Massone di Arco e Drena comincia a diventare un problema molto serio. Sarebbero ben quindici, secondo le autorità, i cinghiali presenti nella zona di malga Vallestrè. Proprio qui i mammiferi artiodattili - peraltro di razza «ibrida» - giunti dal veronese hanno cominciato a produrre danni ingenti ai pascoli, devastando le aree forestali con la loro continua opera di scavo. Com'è noto, il mammifero si riproduce velocemente e presto quei 15 cinghiali, se non verranno contenuti, diventeranno in poco molto tempo di più. Con conseguenze potenzialmente molto gravi, se dovessero uscire dalla località di Vallestrè.
A lanciare l'allarme è il sindaco Alessandro Betta: «Il tema dei cinghiali sul nostro territorio sta cominciando a diventare molto importante - spiega il primo cittadino - poiché ci sono stati danni in zone molto delicate. Peraltro questi cinghiali sono degli ibridi, che entrano in conflitto con altre specie di valore faunistico più elevato». In poco tempo, afferma Betta, «i cinghiali possono colonizzare un territorio con danni incredibili. A Nago-Torbole si è riusciti a stipulare un protocollo con i cacciatori, che sta dando dei risultati molto positivi. Credo che lo stesso dovremmo fare qua, per contenere l'espansione di questo animale e in questo senso sto sollecitando la Provincia a dare l'autorizzazione. Non possiamo permetterci danni alle nostre culture e coltivazioni».
«Sappiamo che sono presenti circa 14-15 capi - conferma Ezio Berteotti, comandante della forestale -. Si tratta di femmine e di giovani cinghiali che a breve diventeranno adulti. Il comitato faunistico ha dato l'ok al controllo e al contenimento dell'animale coinvolgendo i cacciatori di Nago, che stanno facendo davvero un ottimo lavoro, anche se contenere il fenomeno al 100% è impossibile. I cinghiali provengono dal veronese».
Come sottolinea Berteotti, «il nostro è un territorio molto delicato a livello paesaggistico. Se questi animali dovessero espandersi in altre località dove ci sono uliveti o in altre zone diventerebbe un serio problema. Basti pensare a quello che è successo alle Busatte qualche anno fa. Se si spostassero verso Malga Campo, sarebbero capaci di distruggere tutto».
Oltre alla devastazione delle aree forestali, il cinghiale è spesso responsabile del declino e la scomparsa di molte specie di rettili, anfibi e uccelli terricoli, in quanto si nutre attivamente sia degli animali che delle loro uova.

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