L'Anpi e le cittadine danno il cambio alla nonna accogliente di Arco

di Antonio Gatto

Insieme per dire sì all’accoglienza dei migranti. Domenica mattina, sotto i portici di palazzo Giuliani ad Arco, una trentina di persone si sono riunite con cartelli in mano, per sostenere la causa dei migranti.
Il raduno è stato organizzato con il passaparola e sui social network, dopo l’iniziativa simile, giusto domenica scorsa, dell’ottantatrenne arcense, Annamaria Agnini, balzata persino sulle cronache nazionali.
Online l’iniziativa della donna ha raccolto tantissimi commenti positivi e altri di dissenso. La questione migranti sta dividendo l’opinione pubblica da molti mesi, arrivando delle volte a un’eccessiva esasperazione dei toni.
In piazza ieri mattina, molti cittadini di differenti età e varie associazioni come: «Anpi», «Laici trentini» e «Pastafariani».
Gianantonio Pfleger, presidente «Anpi» dell’ Alto Garda, uomo con una storia famigliare di immigrazione e partigiana non fa sconti: «Chi nega il problema razzismo in Italia, è egli stesso un razzista che non ha il coraggio di ammetterlo. Siamo qui - dice il presidente - per dire di non farci manipolare da chi vuole guadagnare voti facendoci credere che il nemico è chi scappa da guerre e miserie, si vuole scatenare la guerra fra poveri».
Pfleger sottolinea il clima negativo che c’è anche nel mondo social: «La signora Annamaria è stata oggetto da attacchi infami da persone meschine. Vorrei ricordare - dice Gianantonio - che tra 1987 e il 1900, sono emigrati 269 mila trentini per cercare lavoro, perché da noi c’era miseria».
Le reazioni contro l’anziana arcense sono state il motivo della presenza di alcune persone come Cozia Battisti: «Ho letto cose contro la signora che mi hanno fatto venire il sangue amaro, ognuno può avere opinioni diverse ma il rispetto deve sempre esserci. Io sono qui per sostenere Annamaria e perché credo nella causa».
Diego, giovane presente all’iniziativa dice: «Trovo giusto stare con i migranti, bisogna trovare una soluzione. Per me l’Europa dovrebbe rilasciare i visti direttamente in Africa, e permettere alle persone di arrivare in modo legale e crearsi un’opportunità di miglioramento della propria vita».
Il gruppetto è stata sostenuto da molti passanti, alcuni si sono pure fermati a infoltire il numero dei manifestanti. La signora Annamaria, involontaria promotrice di questa iniziativa e a suo malgrado divenuta famosa, non era presente in piazza - come anticipato da l’Adige nei giorni scorsi - per evitare l’assalto dei media nazionali. Chi la conosce assicura che la prossima domenica ci sarà di nuovo col suo silenzioso messaggio.

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