Forestale in difesa del biotopo Multati biker su sentieri vietati

Una trentina le sanzioni elevate, ognuna di 60 euro

di Davide Pivetti

Questa volta sono arrivate le multe sul monte Brione. Domenica gli uomini della Forestale, guidati dal comandante Ezio Berteotti, sono saliti sui sentieri del monte per dare un giro di vite ad una situazione nota. Centinaia di biker, tanto più in questi giorni di festival, salgono e scendono a loro piacimento i sentieri nell'area del biotopo, vietata a questo tipo di frequentazione. Divieto che viene puntualmente ignorato da chi sale lassù in cerca dell'adrenalina che solo la parte sommitale del Brione, con i suoi panorami e i suoi precipizi, sembra poter dare.

Cinque gli uomini impiegati, una trentina le sanzioni elevate, ognuna di 60 euro. Numeri piccoli rispetto al fenomeno e al numero di frequentatori di quell'area protetta. Quindi un segnale che la Forestale ha ritenuto di dover dare. E il tenore delle risposte ricevute da chi è stato multato è significativo: imprecazioni, contestazioni, qualche elegante invito a farsi un giro altrove, nel migliore dei casi incredulità. 

«Ci sono almeno 400 chilometri di sentieri percorribili dalle biciclette nel Garda Trentino - diceva ieri, sconsolato, il comandante Ezio Berteotti - davvero non si capisce perché si debba venire proprio qui, in questi due chilometri di area protetta dal biotopo. Ed sono incredibili gli insulti che riceviamo quando facciamo rispettare un semplicissimo divieto». La Forestale - come gli ambientalisti - da anni ricorda che l'area sommitale del Brione è particolarmente delicata, sia per la flora che per la fauna. Vi crescono alcune specie di orchidea, ad esempio, che sono uniche in Europa. E farci passar sopra centinaia di ruote dentate non aiuta a proteggere la specie. Ma ci sono poi il picchio, le cince, la cova di merli e tordi, falchetti, poiane, oltre a specie lacustri e altre in transito, senza dimenticare il falco pellegrino e il falco picchiaiolo.

«I divieti sono indicati e ben visibili - prosegue il comandante - il fenomeno bike va gestito, altrimenti diventa difficile preservare il territorio. Chiediamo aiuto agli albergatori e all'Apt. Devono informare meglio ospiti e clienti sui divieti e così anche il Comune. Invece - conclude Berteotti - avvertiamo una certa ostilità e ci sono addetti ai lavori che vanno a togliere gli ostacoli naturali che noi posizioniamo a difesa del biotopo. Abbiamo fatto il possibile, ora era inevitabile anche l'intervento repressivo».

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