Migliaia di commenti sul web contro il cantiere della ciclabile

L’opera sta finalmente prendendo forma: alcuni tratti di passerelle che contornano le pareti della montagna a picco sul lago sono ora ben visibili, in altre zone le staffe sono profondamente conficcate nella roccia e in certi punti il percorso ha preso forma definitiva: la ciclabile «più bella d’Europa» è già realtà. Il video di una ventina di secondi girato con un drone dal giovane fotografo rivano Davide Bertoldi e postato qualche giorno fa sulla pagina Facebook di Garda-outdoors che documenta la progressione dei lavori della Gardabybike all’altezza di Limone sul Garda sta già scatenando l’entusiasmo degli appassionati delle due ruote. Il video stesso è stato visualizzato oltre 110 mila volte sollevando una marea di commenti di diverso tenore.

A dare man forte alla diffusione anche una versione ampliata della durata di un minuto, che alle riprese di Davide affianca il rendering dell’opera finale è stato pubblicato su Repubblica on line e nel giro di poche ore ha totalizzato circa 70 mila visualizzazioni. Anche la pagina Facebook di Repubblica ha visto migliaia di commenti e condivisioni.

«Non mi aspettavo questo risultato - commenta Davide Bertoldi - anche perché è stato un video che ho girato con un drone perché mi sembrava una bella idea, e l’unica maniera per documentare quello che sta succedendo. In genere mi appassiona fare fotografie: ho preso il drone solo per poter contare su prospettive diverse e in genere non mi piace molto fare video. Questa volta però è stato diverso e mi sono divertito». Sull’opportunità o meno di un’opera tanto impattante Bertoldi ammette: «So che alcuni sono preoccupati del rispetto dell’ambiente, ma a me piace molto e penso che sia utile per il turismo».

L’enorme mole di condivisioni, visualizzazioni e commenti riflette bene la curiosità e l’entusiasmo che suscita la «Gardabybike», un’opera che sta inesorabilmente transitando dal mondo della teoria alla realtà dei fatti: entro maggio saranno infatti percorribili i primi 4 chilometri di ciclopedonale. Un primo importante tassello che vede l’opera completata entro il 2021, 140 chilometri di ciclabile attorno al Garda per un costo di 102 milioni di euro.
E se i commenti si sprecano, è comunque possibile individuare tre filoni di pensiero che raggruppano le opinioni che suscita tra gli italiani questa opera che cambierà per sempre le coste del Lago di Garda.

Gli entusiasti : bellissima, meravigliosa, fantastica, ineguagliabile. Le iperboli ed i suprlativi sono una costante nel commentare questa prima parte di pista ciclopedonale sospesa nel vuoto. Da una parte l’opera ingegneristica suscita infatti stupore e ammirazione, dall’altra piace il connubio tra natura e tecnica. Più ragionati, e sempre positivi, sono i commenti di chi un po’ invidia quest’opera, e si rammarica che non ne vengano fatte di simili in Liguria o in Sicilia. «Lo stato al nord investe anche nelle grandi piste ciclabili mentre al sud non investe neanche per il trasporto pubblico essenziale, grande idea», scrive un lettore.

I contrari : sono diverse le cose che non piacciono di questo progetto definito «faraonico. Secondo parecchi, infatti, il costo di 730 mila euro al chilometro è semplicemente «esagerato» e le parole «denaro pubblico buttato» si rincorrono insieme ad una certa insofferenza per lo sfruttamento eccessivo del lago, che già ora è in crisi per i troppi turisti. «L’uomo si sente Dio e trapana le montagne», scrive una donna.

I critici : troppo stretta, troppo pericolosa, con i parapetti troppo bassi... l’elenco di critiche è lungo. E non mancano le risposte ironiche: a chi lamenta i tempi lunghi per la realizzazione, viene detto «Ad Hogwarts la finivano prima»; così come sono curiose le reazioni a chi si lamenta: «Bello, ma il rischio sarà che dopo una decina di chilometri il panorama diventi monotono».

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