Marco Boni, gli psicologi per confortare i compagni

Difficile comprendere appieno ciò che stanno provando sulla propria pelle i compagni di classe di Marco Boni. In questi giorni, l’unico luogo in cui i ragazzi si sono sentiti protetti e tutelati è stata proprio l’aula della 1ª«A» classico. Quella classe in cui il banco vuoto di Marco rimane al momento l’unico protagonista, nell’attesa di rivederlo solcare la porta d’ingresso del «Maffei».

Altrettanto complesso è iniziare la lezione del giorno con un nodo alla gola, provando tenerezza ed estrema comprensione verso i propri alunni, visibilmente scossi da una situazione più grande di loro. Per poter gestire al meglio emozioni e plausibili reazioni da parte degli studenti, la dirigente Antonia Zamboni ha invitato gli insegnanti di Marco a prendere parte a un incontro con alcuni psicologi.

Ieri, nel primo pomeriggio, i docenti si sono confrontati con i professionisti del gruppo «Psicologi per i Popoli», associazione convenzionata con la Protezione Civile della Provincia che opera nella gestione di situazioni d’emergenza e post-emergenza.

«L’incontro - spiega Daniele Barbacovi, presidente di “Psicologi per i Popoli” - ha permesso di creare un momento di riflessione e interazione, fornendo agli insegnanti dei consigli generali per trattare attentamente le preoccupazioni dei ragazzi i in una situazione delicata come la scomparsa di compagno».

L’insegnamento non è un mero culto della conoscenza, ma un modo attraverso il quale lasciare una traccia di sé nella crescita di un’altra persona, aiutandola nella continua scoperta di sé. «Il nostro obiettivo non è quello di sostituirci agli insegnanti - aggiunge il dottor Barbacovi - ma di affiancarli nella quotidianità dei propri alunni. Sono le loro figure di riferimento, le uniche persone nelle quali riporre fiducia incondizionata all’interno della scuola».

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