Marco Boni è andato verso la Ponale Filmato mentre cammina in centro

di Paolo Liserre

Ore 14.46 di venerdì 16 febbraio, giorno della scomparsa. Il volto di Marco Boni viene immortalato senza possibilità di errore dalla telecamera della società «Apm» in piazza Garibaldi. È lui, non ci sono dubbi.

Marco è vestito esattamente come descritto in questi giorni: cappotto scuro, sciarpa, occhiali, capelli leggermente arruffati, e non ha nessuno zaino. Sta scendendo da via Mazzini, transita a fianco della fontana della «Sirenetta» e si dirige verso il Brolio. Il pezzo di filmato dura pochi secondi ma è chiarissimo. Quasi un primo piano. Ma quella ripresa non è nemmeno l’unica.

Pochi minuti dopo (sono le 14.52) Marco transita da Piazza Catena e anche in questo caso l’immagine viene registrata dalle telecamere di «Apm» (quelle in corrispondenza dell’imbarcadero della «Navigarda») seppur in questa circostanza il ragazzo sia leggermente di spalle.

Seguendolo, così come hanno fatto gli inquirenti che proprio in queste ore hanno esaminato le immagini, lo si vede dirigersi verso la Ponale o verso la Gardesana, comunque verso sud. Può aver imboccato il sentiero ciclopedonale interessato dai lavori di messa in sicurezza di questi mesi (ieri tra l’altro si è scoperto che un minimo passaggio esiste) o essersi diretto sulla statale per chiedere un passaggio e andarsene verso sud.

Di certo è passato di lì e di certo non è tornato indietro, quantomeno a piedi: l’esame puntuale delle immagini sino alla tarda serata di venerdì non lo ritraggono purtroppo mentre sta tornando verso Riva e difficilmente si è fatto venire a prendere da qualcuno visto che l’ultima volta che il telefono è risultato acceso è stato alle 15.30 di quel giorno.

Ad una settimana dalla scomparsa dello studente sedicenne del liceo Maffei di Riva, dopo giorni e giorni di ricerche purtroppo inutili che hanno coinvolto decine e decine di soccorritori e battuto a tappeto tutta la zona attorno a Riva del Garda, ecco che finalmente le indagini coordinate dalla squadra mobile di Trento con il supporto del commissariato di Riva del Garda producono le immagini delle telecamere della società «Apm», quelle usate per il controllo del traffico e degli accessi al centro storico.

Immagini importanti, non visionate fino a ieri, che nel primissimo pomeriggio di ieri vengono portate sul tavolo della riunione operativa in corso presso la caserma dei Vigili del fuoco di viale Rovereto. È la prima, vera e inconfutabile segnalazione dei movimenti di Marco in quel pomeriggio di venerdì 16 febbraio, esattamente una settimana fa. La segnalazione viene giudicata estremamente importante, gli inquirenti trentini non consentono la diffusione del fotogramma che immortala Marco Boni in piazza Garibaldi alle 14.46 di sette giorni or sono ma la macchina dei soccorsi viene subito mobilitata e concentrata nella zona della Ponale.

Ci sono i Vigili del fuoco con i droni, la Squadra nautica del Commissariato di Riva, gli uomini del Soccorso alpino di Riva, della Val di Ledro e del Bondone insieme a quelli della Guardia di finanza che perlustrano la zona sovrastante le galleria della Ponale e la palestra di roccia de «La Ponta». Entrano in azione anche i sub dei Vigili del fuoco permanenti di Trento. Di Marco Boni però nessuna traccia e verso le 17 le ricerche vengono interrotte per l’oscurità.

In mattinata, dopo aver scoperto che l’ultima cella agganciata dal telefono del ragazzo porta sulla Rocchetta, i soccorritori si sono concentrati su tutto il versante est della montagna. L’elicottero ha scaricato personale del soccorso alpino alla piazzola di Cima Capi, nella zona di Cima Sat, è stata battuto palmo a palmo tutto il perimetro di montagna verso il Belvedere della Grolla e verso i Fontanoni.

Anche in questo caso però senza trovare nulla che potesse alimentare la speranza e far fare un passo avanti alle ricerche. Poi, come detto, ecco spuntare le immagini delle telecamere di «Apm». Mai visionate sino a ieri. Ed ecco l’immagine di Marco che da via Mazzini si dirige verso sud, passa in piazza Catena e si dirige verso la Ponale. Senza fare ritorno.

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