L'uomo, la terra e le stagioni e il «gran falò» di Varignano

di Davide Pivetti

È stata la «Festa di addio al carnevale» a chiudere, come da tradizione, le manifestazioni di questo tipo nell’Alto Garda.

Una giornata, quella di domenica, che ha rinnovato un rito antico e molto sentito nel Romarzollo. Una manifestazione profondamente legata al rapporto tra l’uomo, la terra e le stagioni.

Ad organizzarla, come semprem l’associazione «Comitato Valorizzazione Varignano», guidata dal Graziano Parolari, che ha chiamato a raccolto i volontari per allestire una festa iniziata al mattina e finita a sera.

Brindisi, pranzo in compagnia, sfilata dei gruppi mascherati e dei “carnevali”, cioè le piramidi di bambù e alloro portate in corteo lungo le vie di Varignano. Poi il momento più emozionante, cioè la bruciatura dei “carnevali” nel grande rogo propiziatorio sul colle sopra il paese alle 17.30, con le prime luci della sera ad investire tutto il Garda trentino ammirato da una posizione panoramica.

Otto i gruppi presenti: I Rio» con «I pappagalli dell’Amazzonia», di Varignano, guidato da Stefano Bresciani e Laura Trentini, poi «I sbandai» con «Disco team» di Tenno, guidati da Daniele Bonomi, quindi «I giovani» con «I radioattivi» di Varignano, con i capigruppo Matteo Corraini, Mauro Pizzini e Marco Bresciani, avanti con «I dispersi» e il loro «Tutti in forma» di Bolognano, con Mauro Torboli e Natalino Amistadi, da Chiarano arrivava il comitato S.Antonio e Marcello con «I Puffi», capigruppo Renzo Galas e Lorenz Angelini. Ancora da Varignano «I disperai» con «Emozioni», capigruppo Lorenzo Menegati, Mauro Parisi, Maurizio Tosi, Cristian Santoni. Da Dro «I sdrogi» con «Astronauti», guidati da Carlo Malfer e Renato Tavernini, poi da Vignole «I monelli» con «Gli sboldri», capigruppo Fausto Perotto e Loris Zadra.

Infine il gruppo storico della Val di Non «Arzberg» col presidente Nicola Menghini Zuech.

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