Il falso tecnico colpisce ancora

Bottino da 2.000 euro per l'uomo che si finge dipendente della società dell'acqua e così entra nelle case degli abitanti della «Busa»

Un colpo andato a buon fine e un altro fortunatamente a vuoto, in quest’ultimo caso grazie alla prontezza di riflessi della vittima che alla faccia dei suoi 80 anni è riuscita a fargliela sotto il naso.

Ma il falso tecnico dell’acqua che già la settimana scorsa (vedi l’Adige di venerdì 3 febbraio, ndr.) aveva truffato un’anziana nella zona di via Grez portandole via 200 euro in contanti, nelle ultime ore è tornato in azione.

Sia a Riva che ad Arco. Con il solito trucco delle «verifiche sulla qualità dell’acqua», l’uomo, sulla trentina e dai modi distinti e cordiali, è riuscito a farsi aprire la porta di casa da due anziane signore.

A Riva, nella zona del Rione 2 Giugno, la pensionata ottantenne che lo ha fatto salire in casa si è accorta che qualcosa non andava e dopo aver detto imprudentemente di avere dei gioielli custoditi in una cassaforte, ha volontariamente sbagliato il codice della stessa di fatto bloccandola e rendendo impossibile l’apertura.

Quindi il truffatore se n’è andato a mani vuote. Il colpo mancato però (e purtroppo) non lo ha scoraggiato e il giorno seguente il truffatore è entrato in azione a Massone. Solito modus operandi e stavolta l’anziana vittima, anche lei sull’ottantina, ha avuto meno fortuna della signora rivana: col risultato finale che il falso tecnico è riuscito a trovare e portarsi via ben 2.000 euro in contanti che la donna custodiva in un cassetto.

Il consiglio, quello solito, è di non aprire mai agli sconosciuti.

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