Nuovi parcheggi a pagamento, salasso per i lavoratori pendolari

Proteste a Riva. Un gruppo di dipendenti Asat (Associazione albegatori e imprese turistiche): i nuovi stalli gratuiti sono lontani, i mezzi pubblici poco frequenti

di Barbara Goio

«Riva è una città che presta attenzione ai turisti, ma trascura chi ci lavora»: l’allarme è stato lanciato da un gruppo di dipendenti che quotidianamente deve raggiungere la zona di viale Rovereto e che da qualche giorno si ritrova orfano del parcheggio davanti alla caserma dei vigili del fuoco, da sabato trasformato in una zona a pagamento a un euro l’ora. «Mi dispiace molto, ma non posso proprio pagare quaranta euro a settimana per parcheggiare» spiega Stefania Zanfei, che è una pendolare ed è impiegata presso la Asat Servizi (Associazione albegatori e imprese turistiche) che ha sede proprio in viale Rovereto.

E continua: «Ci dicono di usare i mezzi pubblici, ma qui non siamo come a Milano che la metro passa ogni tre minuti, se io arrivo da Arco con il bus devo organizzarmi e partire molto tempo prima. Io non parlo solo per me ma per tutti quelli, e sono tanti, che si trovano nella mia situazione, che arrivano da Dro, Arco, anche da Torbole o dalla Valle di Ledro, lavorano qui a Riva del Garda e non sanno come fare. Il nuovo parcheggio in via Treviso è troppo lontano e quello all’ex cimitero è sempre pieno, è un miracolo trovare un posto». «A peggiorare la situazione - riprende Zanfei - è il fatto che a noi non è concesso fare l’abbonamento riservato ai residenti che costa 45 euro per tre mesi perché noi non rientriamo nel “centro storico allargato” e questo è davvero sbagliato». 

«È una situazione pesante - aggiunge il collega Gianni Togni anche lui pendolare e impiegato alla Asat - anche perché per alcui lavori l’auto è una necessità, perché poi serve per fare commissioni fuori città. Si fanno i progetti in grande, ma poi chi lavora è considerato sempre l’ultima ruota del carro».

A scatenare il malcontento la decisione del comune di Riva di trasformare il parcheggio davanti ai vigili del fuoco in una zona a pagamento. «È stato un atto dovuto - spiega l’assessore Alessio Zanoni - perché improvvisamente siamo stati costretti a rinunciare ai 700 posti dell’ex Cattoi, proprio lì di fronte: almeno così abbiamo recuperato 80 stalli. Contemporaneamente abbiamo però aperto un parcheggio da 150 stalli in via Treviso a pochissime centinaia di metri, e  un altro in via Grez a 200 posti, entrambi completamente gratuiti. Senza contare che i dipendenti del Blue Garden possono usare il parcheggio interrato. Capisco che quando si cambia qualcosa, ci sia qualcuno che abbia delle riserve, ma in questo modo cerchiamo di soddisfare tutti».

Quanto a far rientrare viale Rovereto nel centro storico allargato, per poter concedere abbonamenti anche a chi lavora nei paraggi, l’assessore non esclude «che ci si possa fare un ragionamento»: «Se c’è la necessità e ci arrivano in comune delle richieste, ci si confronta e si trova una soluzione. Resta il fatto però che secondo il prg il centro storico è una zona ben precisa, con determinate restrizioni, e quindi non lo si può omologare a viale Rovereto».

Sul discorso turisti favoriti, lavoratori trascurati, Zanoni ha le idee chiare: «Se non portiamo potenziali clienti vicino alle attività economiche, poi sono queste che possono andare in crisi e non avere magari più i mezzi di pagare i dipendenti. Questo è un discorso che ha mille sfaccettature, il sistema città è complesso, e guardare esclusivamente al proprio tornaconto non serve a nulla. E poi, il parcheggio di viale Treviso. gratuito,  è davvero a pochissima distanza».

«A dir la verità - rispondono i dipendenti - quelli che sono in vacanza hanno tanto tempo libero, e quindi per loro  non dovrebbe essere un problema impiegare un po’ di tempo per raggiungere la spiaggia dal parcheggio più lontano».

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