Botto in hotel, ferito Abramo Prandi

Il botto è stato tremendo. E l'esplosione, udita dal centinaio di ospiti che in quel momento si trovavano per fortuna nel vicino stabilimento balneare, ha investito in pieno volto lo chef arcense Abramo Prandi ferendolo in modo serio. Come se non bastasse l'esalazione di cloro e di altre sostanze altamente tossiche ha provocato il resto con conseguenze più o meno gravi oltre che per lo stesso Prandi anche per due cuochi accorsi in aiuto dello chef arcense. Ora Prandi è fortunatamente fuori pericolo, grave ma in condizioni decisamente meno serie di quanto sembrava in un primo momento.

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È stata decisamente una brutta esperienza quella vissuta nel tardo pomeriggio di venerdì dal popolare ristoratore arcense, storico gestore del ristorante «La Lanterna» e per anni presidente dell'Associazione Cuochi trentini, da quasi un decennio titolare con accanto la figlia Emanuela del Royal Sporting Hotel, rinomato quattro stelle di Portovenere in Liguria, a due passi dalle Cinque Terre. Secondo le ricostruzione di carabinieri e Vigili del Fuoco di La Spezia, Prandi si trovava da solo all'interno dell'ambiente che ospita l'impianto di depurazione a cloro della piscina terrazzata che si affaccia sul litorale ligure. Probabilmente stava controllando l'impianto e il cilindro che contiene pastiglie di tricloro e gas per il processo di depurazione dell'acqua. Un controllo quasi quotidiano, un'operazione non nuova e inusuale per lui. L'altra sera però qualcosa dev'essere andato storto e il popolarissimo chef arcense ha rischiato di morire.

Prandi si trovava nella stanza che ospita l'impianto di depurazione, vicino alle cucine e alle altre strutture logistiche dell'hotel. Erano da poco trascorse le 18 quando un boato ha squarciato la quiete dell'albergo. Il cilindro (e non una bombola come segnalato in un primo momento) è letteralmente esploso frantumandosi in mille pezzi, alcuni dei quali hanno investito in pieno volto lo chef. L'esplosizione ha inevitabilmente innescato una consistente fuoriuscita di cloro e di altre sostanze altamente tossiche che ha investito lo stesso Prandi e i due cuochi accorsi per primi in suo aiuto, Alberto Carassale, 30 anni, residente in un paese vicino, e Fabio Pinelli. In quei momenti è stato il caos e le esalazioni di cloro hanno creato qualche problema respiratorio anche agli altri dipendenti dell'hotel che si sono precipitati a prestare soccorso ai feriti. 

L'intervento di Vigili del Fuoco, provenienti da La Spezia, e operatori del 118 è stato immediato. Abramo Prandi e il cuoco Alberto Carassale sono stati ricoverati d'urgenza all'ospedale S. Andrea di La Spezia dove si trovano tuttora, seppur in osservazione. L'hotel è stato subito evacuato e solo nella tarda serata di venerdì la situazione è tornata alla normalità. Considerata l'esplosione e le esalazioni di cloro, Prandi è stato quasi «miracolato». È cosciente, ieri ha potuto parlare con la figlia Emanuela e coi propri cari, nelle prossime ore verrà sentito dagli inquirenti che stanno cercando di capire cosa sia successo.

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