Ex Cattoi di Riva «Comperiamolo noi!»

Carlo Modena, presidente della Pro Loco rivana, consigliere comunale d’opposizione, operatore tra i più attivi in città sul fronte della promozione e della valorizzazione turistica, e protagonista di tante iniziative riuscite negli ultimi decenni, ha rotto gli indugi. «Mai come in questi giorni, nonostante l’argomento sia noto da anni - diceva ieri sotto il pergolato del suo hotel in viale Rovereto - in città tutti parlano dell’ex Cattoi, tutti a dire che occorre far qualcosa, che non si può perdere l’occasione, che l’area così importante per la città non deve finire in mano a qualche privato pronto a costruire».
 
«Bene - dice Modena - a questo punto io lancio una proposta: se c’è davvero tutta questa gente che, come me ed altri operatori, ha a cuore il futuro dell’area, mettiamo tutti mano al portafoglio, creiamo una società allo scopo, secondo le formule possibili, e partecipiamo noi alla prossima asta puntando sul ribasso che sicuramente ci dovrà essere».
 
Secondo appello che dovrebbe essere indetto entro il 22 luglio e che potrebbe portare il prezzo di base d’asta dell’area attorno ai 6,5 milioni di euro. Il che, tanto per curiosità, anche immaginando che tutti i rivani maggiorenni rispondano all’appello, significa comunque un budget  di 430 euro circa a testa. Ovvio che il presidente Modena punta ad altro e cioè a stimolare chi davvero può fare qualcosa ad attivarsi anche in nome della comunità.
 
Ci sono alcuni imprenditori privati che all’ex Cattoi hanno già fatto qualche pensierino, ma che vanno «incanalati» per non perdere di vista l’interesse collettivo dell’area. Ma ci sono anche le società pubbliche e private il cui scopo statutario non è lontano dal senso di una simile acquisizione. «E se si mobilitassero realmente le categorie economiche? Albergatori, ristoratori, commercianti, artigiani, industriali... Forse l’azionariato popolare non è percorribile - conclude Modena - ma se i rivani vogliono davvero un modo per non perdere l’ex Cattoi lo troviamo. Il presidente della Comunità di valle Mauro Malfer, anche prima di assumere tale incarico, si è spesso dimostrato sensibile al tema: perché non tenta di allestire un tavolo di confronto per trovare le risorse necessarie?».
 
 

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