Intolleranza, distrutto a Fies il poster in lingua curda

Quel cartellone scritto in caratteri incomprensibili per la maggior parte degli automobilisti in transito non era passato inosservato. All'ingresso di Centrale Fies, sulla statale tra Dro e Pietramurata, ha fatto la sua comparsa una scritta volutamente poco comprensibile, almeno per chi passava in auto e quindi in difficoltà a leggere le traduzioni in inglese, francese e in altre lingue (ma non in italiano) presenti poco più in basso.

C'era scritto «Scusate se ci siamo girati dall'altra parte» e la lingua era quella curda. Il tutto pensato da Centrale Fies seguendo il progetto «Absent Images», proposto in Belgio dal 22 al 29 marzo da Sarah Vanheee.

Un lavoro tanto semplice quanto potente: dei manifesti da stampare con un messaggio, scritto in una lingua non comprensibile per la maggior parte delle persone: arabo, pashto, farsi, kurdo, turco, oltre a inglese e francese. Perchè quelle sono le lingue delle persone che fuggono dal loro paese di origine per cause di forza maggiore. Il progetto si è diffuso prima sul web, poi su case, finestre, portoni.

A Fies hanno aderito volentieri, ma l'installazione si è conclusa anzitempo. Il cartellone infatti doveva restare al suo posto fino a martedì, invece qualcuno l'ha tirato giù prima facendolo a pezzi. Gesto odioso e intollerante. Non è esclusa una denuncia per danneggiamenti.

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