Busa, cade un altro tabù, «lucciole» sulle strade

Giovani, forse rumene. I primi controlli

di Davide Pivetti

Che la prostituzione in casa fosse un fenomeno diffuso, anche in Busa, lo si sapeva. Ma vedere che c'è chi scende per strada a cercare clienti è per la zona una novità. Se non assoluta, quasi, visto che nell'ultimo trentennio - difficile andare più indietro - si ricordano solo un paio di sparute apparizioni svanite nel giro di poche ore. A far pensare che forse qualcosa sta cambiando anche da noi è la presenza, confermata dalle forze dell'ordine ma anche da numerosi cittadini, di alcune «lucciole» che da qualche giorno (inizio settimana, non di più) hanno iniziato a marcare il proprio territorio sia a Riva che ad Arco. Non è facile capire se si tratti delle stesse professioniste che si spostano tra i due centri o di più ragazze. Lo capiranno semmai le forze dell'ordine che già ieri hanno iniziato a monitorare il fenomeno con ripetuti passaggi nelle zone interessate e frequenti controlli. Un modo, l'unico possibile, per contrastare efficacemente il fenomeno prima che prenda piede.

Per il momento gli avvistamenti sono concentrati nei pressi di due distributori di carburanti, uno a Riva e l'altro ad Arco, in entrambi i casi lungo arterie di grande traffico. Le ragazze sono descritte come molto giovani, avvenenti e determinate, probabilmente rumene o comunque dell'Est europeo e quindi cittadine della Ue perfettamente libere di stare lì quanto vogliono finché non si registrano - e per ora non è il caso - problemi di ordine pubblico o viabilità.

Ciò non toglie che scene assolutamente ordinarie per chi vive in una grande città siano decisamente meno consuete per gli abitanti delle due cittadine della Busa, e questo al di là di ogni giudizio morale di sorta. Inevitabile che gli avvistamenti di questi giorni abbiano scatenato decine di post e commenti sui social network. E qui c'è chi esprime pareri diametralmente opposti su questa novità. Non si tratta, di per sé, di un'attività illegale: secondo la normativa vigente, infatti, «è illecito agevolare o favorire la prostituzione o indurre alla prostituzione altre persone». Per questo le forze dell'ordine - i carabinieri del Nucleo operativo rivano se ne stanno già occupando - ora cercheranno di capire se c'è anche una organizzazione dietro alla presenza delle ragazze dell'est.

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