Il Garda patrimonio «Unesco», ora ci prova anche il Trentino

Il lago di Garda «patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco». Più che un sogno, una speranza. Rispetto alla quale la giunta provinciale dovrà cominciare a muoversi nei prossimi mesi in accordo con Veneto e Lombardia «per proporre formalmente questa candidatura».

Questo il succo dell’ordine del giorno presentato ieri dai consiglieri provinciale del Patt Manuela Bottamedi, Luca Giuliani e Walter Kaswalder nella discussione collegata alla manovra di bilancio e approvato all’unanimità dal consiglio provinciale.

Un passo in avanti di un percorso che ha un obiettivo ambizioso, rispetto al quale i consigli regionali del Veneto e della Lombardia, e con essi la Comunità del Garda, si sono mossi da tempo. All’appello mancava solo la Provincia di Trento che ieri ha accettato la sfida e che nei prossimi mesi dovrà muoversi concretamente di conseguenza.

L’ordine del giorno autonomista (prima firmataria Manuela Bottamedi) impegna formalmente la giunta provinciale a «ad  avviare, utilizzando le risorse rese disponibili nel bilancio di previsione della Provincia 2016-2018, in particolare quelle relative alle missioni di tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali, turismo e sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente, un percorso formale e nelle sedi opportune, in collaborazione con le Regioni Veneto e Lombardia, per proporre la candidatura del territorio del Lago di Garda quale “Patrimonio mondiale dell’Umanità dell’Unesco”; e a coinvolgere, fin dalle fasi iniziali, le amministrazioni e le popolazioni locali - si legge ancora nel dispositivo della mozione - compresi gli attori turistici ed economici, nonché le numerose associazioni da tempo impegnate nella difesa e nella valorizzazione del lago».

Il documento sottolinea come «se è vero che il Garda vanta bellezze paesaggistiche, culturali e architettoniche come pochi altri luoghi al mondo, c’è anche il problema di una tutela del territorio che negli scorsi anni non sempre è stata all’altezza. L’economia turistica che caratterizza il territorio del Garda necessita di un reale sostegno da parte degli enti di riferimento, al fine di disporre di adeguate risorse per interventi di carattere strategico, con particolare riferimento alla tutela del paesaggio, della qualità delle acque e regolazione dei livelli, della mobilità, della navigazione e della valorizzazione del patrimonio storico, archeologico, artistico e culturale.

Il riconoscimento Unesco – Patrimonio dell’Umanità - prosegue la mozione dei tre consiglieri autonomisti - non è solo un marchio di qualità, bensì  un impegno concreto a sviluppare strategie e progetti coordinati, condivisi e partecipati fra i diversi territori, per uno sviluppo sociale ed economico sostenibile e durevole delle comunità. Nella piena consapevolezza che detto riconoscimento non rappresenta un punto di arrivo, ma piuttosto il primo passo di un percorso di responsabilità e di crescita culturale, sociale ed economica del territorio».

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