Il «Natale di luce» a Riva non si fa, preventivo triplicato in due mesi

Martinelli, presidente di "RivaInCentro" spiega il perchè della rinuncia, riconducibile ai costi divenuti esorbitanti: da 150 a 450 mila euro

di Davide Pivetti

Preventivo triplicato e risorse quindi insufficienti. Ecco il perchè del probabile annullamento del «Festival della luce», iniziativa natalizia ideata da Mietta Sighele per Riva e sostenuta dal consorzio «RivaInCentro».

Proprio il consorzio, col presidente Massimiliano Martinelli, ora fa chiarezza e spiega i perché della rinuncia. Punto chiave il preventivo, che dai 150 mila euro di giugno è lievitato ai 450 mila di agosto.

«Le prime idee - spiega Martinelli - risalgono a maggio. Mietta Sighele si propone per un progetto. Il Consorzio è disponibile a racimolare un budget di 150 mila euro: 50 mila tra i commercianti, 50 mila tra Comune e Provincia e 50 mila tra i partner privati (Cassa Rurale, Trenta, Fierecongressi, Unione e alberghi). Il Consorzio organizza un primo incontro in l’11 giugno invitando 280 aziende del centro. Vengono fornite le prime informazioni. Il primo luglio Ingarda convoca Consorzio e Pro Loco, per valutare le idee sul Natale. La signora Sighele mette a disposizione un documento col progetto e il preventivo: 159.200 euro più Iva. È la prima volta che il costo del progetto viene formalizzato dall’ideatrice dello stesso. Il 2 luglio il Consorzio convoca un secondo incontro a Fierecongressi: ci sono anche gli architetti incaricati di sviluppare l’idea del “Festival della luce”, che entrano nei dettagli. Dal giorno successivo prende il via la raccolta fondi. Un ulteriore incontro informativo per gli operatori si svolge alla Rocca in data 17 luglio».

Nel frattempo, Martinelli chiede un preventivo definitivo: arriva il 18 agosto ed è di 362.675 euro, con consumi elettrici e altre voci una cifra finale stimabile in 450 mila.

«Mi trovo a prendere la decisione più difficile da quando sono presidente - dice - non posso accettare di aumentare la disponibilità finanziaria senza avere la necessaria copertura. Per questo convoco una riunione urgente coi sostenitori economici, per il 4 settembre e, nel frattempo, chiedo di poter avere un nuovo progetto, con un nuovo preventivo, adeguato alle nostre disponibilità. Il 25 agosto gli architetti si dicono disponibili a un confronto: si arriva a 267.458,40 euro e, anche in questo caso, alcune voci non sono conteggiate, dunque si stima di superare comunque i 300 mila». Cifra ancora fuori budget e per un progetto depotenziato rispetto a quello presentato a Fierecongressi.

Arriva dunque la data dell’ultimo incontro, quello del 4 settembre. «Alla riunione comunichiamo che non intendiamo procedere col progetto e ci rendiamo disponibili a restituire le cifre, del resto questo era un preciso impegno. Alcuni dei presenti alla riunione mi hanno contattato direttamente nei giorni seguenti, supportandomi fortemente nella mia decisione».

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