L'Inps si è presa a cuore il caso di Chiara Dossi

Il caso sollevato da Chiara Dossi, 38 anni di Arco, "vittima di visita fiscale" malgado sia ammalata di tumore, forse sta prendendo la giusta piega: quella di evitare agli ammalati con trattamento salvavita l'obbligo di rispettare le fasce orarie per la visita del medico fiscale.

Giovedì scorso, Marco Zanotelli, direttore regionale dell’Inps ha bussato alla porta di Chiara Dossi, a Vigne. La sociologa, presidente della cooperativa sociale Arcobaleno, da febbraio sta lottando contro il linfoma di Hodgkin.

E' venuto ad Arco, dal capoluogo, per chiedere scusa a nome dell’Inps, che venerdì scorso aveva spedito un medico a casa di Dossi per una visita fiscale. La donna non aveva sentito il campanello e quindi l’Inps l’aveva richiamata a Trento a giustificarsi. Ma lunedì lei non si era presentata perché il polverone mediatico sollevato da Dossi medesima su Facebook, aveva smosso amici, conoscenti, fino a qualche consigliere provinciale, primo fra tutti Mattia Civico, tanto che, sia pure di domenica, lo stesso Zanotelli aveva telefonato alla malata di tumore per rassicurarla che non si doveva muovere, che la pratica sarebbe stata sistemata.

«Sono stati molto carini e gentilissimi - informa Chiara Dossi - non hanno voluto fotografie per riguardo a me e al caso che ho sollevato; sembrava loro fuori luogo». Sono stati accompagnati da Civico, che fin dalla scorsa settimana si era interessato alla vicenda. «Ho offerto loro una fettina di melone ma non serviva addolcirli. Come non sono serviti - racconta agli amici su Facebook - tanti giri di parole. Ho davvero ragione di credere che i dirigenti Inps si siano presi a cuore la questione. Un incredibile e rassicurante esempio di come le istituzioni possano ancora essere vicine ai cittadini e ai loro bisogni. L’Inps si è presa l’impegno di risolvere la questione da subito a livello regionale anche a norma invariata (ovvero trovando una soluzione tecnica che tamponi il problema) pur impegnandosi nel contempo a sostenere l’eventuale adeguamento normativo del quale si sta occupando (scopro ora già da domenica) la nostra delegazione parlamentare (immediatamente allertata da Mattia). Ringrazio voi e ringrazio loro perché oggi ho avuto la dimostrazione (ed ero certa del contrario) che sia ancora possibile il dialogo tra istituzioni, politica e cittadini e che questo dialogo possa tendere ad un obiettivo unico e chiaro: il bene comune, senza se e senza ma!».

Della questione si è occupato per un verso anche il deputato del Patt Mauro Ottobre «Nel testo del decreto semplificazione del Jobs Act che uscirà a giorni nel consiglio dei ministri - dice Ottobre - il ministro Poletti e il sottosegretario Lotti hanno provveduto a inserire l’esenzione dalle fasce di reperibilità. Ovvero l’equiparazione del regime in vigore per il settore pubblico sarà valido anche per il privato» e per l’altro, appunto, Civico (Pd) con i parlamentari Michele Nicoletti e Luisa Gnecchi, che stanno lavorando a una modifica normativa «perché non basta un decreto». Peraltro lo stesso Zanotelli è in diretto contatto con il presidente nazionale dell’Inps, Tito Boeri, per arrivare a esentare dalle visite fiscali gli ammalati con trattamento salvavita. Una volta per tutte.

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