Riva del Garda, giro di vite contro l'accattonaggio

Il nuovo Regolamento di Polizia Urbana prevede limiti e sanzioni per chi chiede «questue ed elemosine». In primo luogo non bisogna comunque creare disturbo ai passati; in secondo luogo non è tollerato chiedere elemosine «nei parcheggi pubblici o di uso pubblico, nelle zone adiacenti ad ospedali, luoghi di cura, altre strutture sanitarie e socio-sanitarie pubbliche e private nonché strutture commerciali»

ELEMOSINA__4471493.jpgARCO - Il fenomeno è relativamente modesto rispetto a realtà di ben altre dimensioni ma a Riva, a differenza della vicina Arco, non è mai stato regolamentato. Almeno sino ad oggi. Stiamo parlando dell'«accattonaggio», a volte spontaneo e innocente, a volte insistente e fastidioso soprattutto quando viene messo in atto da veri e propri gruppi organizzati provenienti da fuori.

 

Il Comune di Riva non ha mai avuto una regolamentazione in materia, tanto è vero che a differenza di Arco, la Polizia Locale non ha mai elevato (o meglio, potuto elevare) sanzioni a differenza di Arco non essendoci appunto né un regolamento né un'ordinanza specifica in materia. Ora però con l'amministrazione di centrosinistra-autonomista guidata dal sindaco Mosaner sembra arrivare il «giro di vite».

 

Il nuovo Regolamento di Polizia Urbana approdato proprio l'altro giorno all'esame della Commissione consiliare Statuto e regolamenti prevede all'articolo 57 limiti e sanzioni per chi chiede «questue ed elemosine». In primo luogo non bisogna comunque creare disturbo ai passati; in secondo luogo (comma 2 appunto) non è tollerato chiedere elemosine «nei parcheggi pubblici o di uso pubblico, nelle zone adiacenti ad ospedali, luoghi di cura, altre strutture sanitarie e socio-sanitarie pubbliche e private nonché strutture commerciali». Nel primo caso la sanzione oscilla da un minimo di 50 ad un massimo di 300 euro; con la violazione del secondo comma la multa passa da un minimo 100 a massimo 600 euro.


Ora però, come richiesto in commissione dai consiglieri di minoranza Gaiatto e Pederzolli, lo stesso Regolamento potrebbe subire una variazione in corso d'opera prevedendo anche «la sanzione accessoria della confisca amministrativa del denaro provento della violazione (in pratica l'elemosina, ndr.) e di eventuali attrezzature». Un inasprimento che è già «legge» in altre realtà comunali, da Rovereto a Tione sino a Verona. Se ne riparlerà in commissione e a seguire in consiglio.

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