Siccità / L’allarme

Emergenza acqua a Pergine, si rischiano i rubinetti secchi

L’ordinanza del sindaco: l'acqua potabile proveniente dagli acquedotti comunali non potrà essere utilizzata per usi non strettamente domestici e anche per l'irrigazione di giardini ed orti privati

di Luigi Oss Emer

PERGINE. Prima era una raccomandazione, ora invece arriva in maniera ufficiale l'ordinanza urgente del sindaco Roberto Oss Emer per limitare l'uso dell'acqua potabile: la siccità che sta colpendo il nord Italia è tutt'altro che risolta, tanto che ora si parla di vera e propria emergenza idrica.

Le precipitazioni delle scorse settimane, non risolutive, non hanno cambiato la situazione in quanto si sono ulteriormente ridotte le riserve idriche che alimentano le fonti di approvvigionamento a servizio degli acquedotti.

Il caldo anticipato ha ulteriormente peggiorato la situazione portando molti serbatoi a livelli minimi con il rischio concreto di svuotamento: questo vorrebbe dire dover interrompere il servizio di fornitura idrica.

Nel concreto, l'acqua potabile proveniente dagli acquedotti comunali non potrà essere utilizzata per usi non strettamente domestici (ossia per il lavaggio di autoveicoli, di spazi ed aree private, per il riempimento di piscine private e per ogni altro uso improprio che comporti prelievi anomali) e anche per l'irrigazione di giardini ed orti privati: in questo caso, l'acqua dagli acquedotti è usabile per alimentare sistemi automatici di irrigazione (ma esclusivamente nelle ore serali e notturne dalle 21 alle 6), mentre per giardini e orti si prescrive l'uso di annaffiatoi manuali.

Rimane poi la possibilità di utilizzo dell'acqua dall'acquedotto anche per usi commerciali e produttivi. «Abbiamo notato in queste ultime settimane - spiega Manuela Seraglio Forti, presidente di AmAmbiente - un'impennata dei consumi. Sicuramente un'interconnessione fra gli acquedotti dei comuni della zona, in un futuro prossimo, potrebbe rappresentare un'arma di salvezza, ma se la situazione dovesse peggiorare l'unica strada percorribile sarebbe quella di un prelevamento di soccorso dal lago di Caldonazzo. La situazione è seria».

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