Pericoli / I consigli

Tetto in fiamme a Pergine, l’appello dei pompieri: “Pulite i camini, così evitate incendi e intossicazioni”

Il comandante Claudio Casagrande: la pulizia è consigliata dopo aver bruciato al massimo 40 quintali di legna. È anche un modo per salvaguardare l'ambiente

di Luigi Oss Papot

PERGINE. Venerdì 22 aprile pomeriggio i vigili del fuoco volontari di Pergine sono stati impegnati per alcune ore per un principio d'incendio ad un tetto in via Cimirlo, in località Fornaci. Il rapido intervento di una ventina di pompieri, con l'autopompa e l'autoscala, ha permesso fortunatamente la rapida circoscrizione delle fiamme.

L'allarme, poco dopo le 14.30, è stato lanciato dagli abitanti della casa attigua che hanno notato il denso fumo uscire dalla canna fumaria: come appurato poi dai vigili del fuoco, il surriscaldamento del camino di una stufa a ole (forse caricata troppo) aveva iniziato a far bruciare le travature del tetto a causa anche di una crepa nella canna.

I vigili del fuoco, dopo aver bonificato la copertura, hanno demolito il camino emettendo l'ordinanza che ne vieta la riaccensione fino alla completa risistemazione.

Cogliendo l'occasione di questo intervento, il comandante Claudio Casagrande invita tutta la popolazione a tenere controllato lo stato dei camini delle proprie abitazioni, mettendo in pratica quelle buone prassi di manutenzione che più volte i pompieri di Pergine hanno pubblicizzato: «È necessario verificare costantemente – dice - lo stato, la pulizia, l'assenza di fessurazioni o ostruzioni della canna fumaria: per talune verifiche diventa quindi non trascurabile l'intervento di tecnici specializzati, in quanto il fai da te potrebbe non essere sufficiente. Il malfunzionamento della canna fumaria, oltre agli incendi, può portare ad intossicazioni da monossido di carbonio».

E ancora: «La pulizia è consigliata dopo aver bruciato al massimo 40 quintali di legna. Il nostro vuole essere un appello ed un incentivo a considerare il pericolo che può derivare da una carenza costruttiva o da una cattiva manutenzione della propria canna fumaria, per salvaguardare la nostra salute, quella degli altri, i nostri beni e non per ultimo l'ambiente».

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