Giustizia / Scandalo

Violentarono una disabile mentale, solo una lieve condanna per tre "brave persone" della Valsugana

Per un anno hanno abusato della ragazza, adescata sui social: sesso di gruppo e fotografie poi scambiate con i cellulari, se la cavano con un patteggiamento e pene lievi

VALSUGANA. Si è chiuso con il patteggiamento il procedimento penale che vedeva imputati tre uomini residenti in Alta Valsugana (due fratelli di 59 e 63 anni più un 82enne) con l’accusa di violenza sessuale, anche di gruppo, su una ventenne con forti fragilità. Tutto sommato modesta la pena applicata rispetto alla gravità dei fatti contestati: 2 anni di reclusione a cui si è arrivati grazie allo sconto per il rito e al risarcito danno.

Danno anche questo modesto: 5.000 mila euro versati dall’82enne e 1.000 e 8.000 euro offerti in udienza dai due fratelli (somma non ritenuta congrua dalla madre della vittima che non ha accettato il risarcimento).

I fatti risalgono a due anni fa. I tre imputati erano riusciti a conquistare la fiducia della ragazza dalle fragilità ben più profonde rispetto ai suoi vent'anni, approfittando indegnamente della sua ingenuità, con lusinghe e attenzioni che ben presto si erano trasformate in abusi fisici.

I tre vennero individuati dagli agenti della squadra mobile e della polizia postale, che lavorarono per mesi dopo aver raccolto l'appello della madre della giovane, che si era rivolta alla Questura dopo aver notato che qualcosa non andava nel comportamento della figlia: allontanamenti sospetti da casa, lunghe conversazioni telefoniche, sbalzi d'umore insoliti.

La polizia aveva così iniziato il lavoro di indagine, che portò a fare luce su una situazione davvero pesante: la ventenne era in balia dei tre uomini, che ne avevano carpito la fiducia da un lato alternando lusinghe e intimidazioni, dall'altro facendo leva sulla volontà della ragazza, non facile da assecondare per lei, di coltivare nuove conoscenze.

Tutto era nato sui social. Su internet, inizialmente, nei primi mesi del 2019 la vittima aveva iniziato ad interagire con uno dei due fratelli. Come detto, questi aveva avuto buon gioco nel convincerla a tradurre la loro conoscenza dal virtuale al reale.

A quel punto - stando agli elementi raccolti dalla polizia - non solo l'uomo non si sarebbe fermato neppure una volta comprese le condizioni di estrema fragilità della ragazza ma, peggio, avrebbe coinvolto negli abusi anche il fratello e il loro conoscente.

I tre tra la primavera del 2019 ed il marzo del 2020 incontrarono a più riprese la ventenne, abusandone sessualmente. Durante gli incontri i violentatori non di rado fotografavano la ragazza assieme a loro come dimostrano le 140 immagini che vennero trovate sia sui cellulari dei due fratelli che della ragazza.

Prove schiaccianti che portarono all’arresto in carcere per i due fratelli e agli arresti domiciliari l’82enne. Quest’ultimo ieri ha ottenuto la sospensione condizionale della pena, beneficio non concesso invece ai due fratelli.

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