Pergine/ Il lutto

Morto Sandro Zampedri, infaticabile «motore» del volontariato perginese, aveva solo 62 anni

Un malore nella sua casa di Viarago, lascia un vuoto incolmabile: sempre in prima fila per mercatini, feste medievali, iniziative, come quando inventò la «bicicletta umana»

di Luigi Oss Papot

PERGINE.  Pergine è un po' più povera: si è fermato il cuore e si è spento il sorriso del vulcanico Sandro Zampedri, a 62 anni, vicepresidente della Pro Loco, anima di tutte le manifestazioni della città e membro di molte associazioni locali. Aveva qualche problema di salute che affrontava con caparbietà e dignità, ma è stato il suo grande cuore a cedere: quasi un controsenso per una persona come lui, iperattiva all'ennesima potenza quando c'era da mettersi in gioco per la propria città.

A nulla è valso l'intervento sei soccorritori giunti a Viarago, suo paese natale, anche a bordo dell'elicottero: il grande cuore di Sandro ha smesso di battere ieri pomeriggio.

Oltre che nella sua famiglia, lascia un vuoto nel tessuto sociale perginese: impossibile non distinguerlo, molto spesso a fianco di Paolo Stefani, presidente della Pro Loco, quando c'era da lavorare duro per allestire i mercatini o preparare le feste medievali; oppure con addosso degli abiti storici da minatore che erano appartenuti al suo nonno, altra sua grande passione, spiegando i vari minerali e le varie attrezzature a chi gli si avvicinava.Imprenditore con la famiglia (i fratelli Sandro e Ugo) nell'omonima ditta di scavi e movimento terra, era da poco in pensione, per potersi godere ancor di più la famiglia e l'adorata nipote.Sua fu anche l'idea, nel 2014, di realizzare la grande "bicicletta umana", in occasione della Pedalata per la vita ed il passaggio a Pergine di una tappa del Giro d'Italia, oltre alle tante trovate ed invenzioni che ogni stagione hanno contribuito a rendere Pergine una città dove fosse bello trascorrere del tempo.Un vuoto che colpisce duro e lascia senza parole, perché inaspettato.

Paolo Stefani è commosso ricordando l'amico: «Con Sandro - racconta - eravamo amici da una vita, ancor prima della Pro Loco. Lui era l'ideatore, l'anima, era tutto per la Pro Loco. Ogni tanto dovevamo anche fermarlo, talmente era vulcanico. Ci siamo sentiti ieri (lunedì, ndr), da quando ho saputo della sua scomparsa è come fosse arrivato il vuoto. È stato straordinario, la sua scomparsa è una perdita incalcolabile per tutti. Nelle associazioni servono tante persone, ma anche tipi come lui, perché le cose possano funzionare al meglio».

Senza parole anche Alessandro Bencivenga, regista che grazie a Sandro si lanciò nell'impresa di realizzare il film "Exitus": «Ne abbiamo fatte di tutti i colori - ricorda Bencivenga - e tutto mi aspettavo ma non una morte così improvvisa. Non gli faceva paura niente, e mi ha insegnato che se davvero vuoi fare una cosa, ci riesci. Sandro era il motore della Pro Loco, ora sarà una bella botta anche per l'associazione».Addolorato per la perdita anche il sindaco, Roberto Oss Emer, che ancor prima della carica pubblica ha condiviso con Sandro anni di lavoro, essendo "colleghi" di imprese: «Era onnipresente -lo ricorda il primo cittadino- e persona imprescindibile nelle varie attività della Pro Loco. Una perdita che colpisce tutti noi».

«Compagno di avventure" di Sandro era anche Gabriele Buselli, che gli ha dedicato un ricordo commovente: «Mi resterai sempre nel cuore e negli occhi. Ammiravo la tua voglia di fare, la tua arte nel rendere ancora più bello il tuo paese. La tua risata contagiosa. Non ti tiravi mai indietro. Quante cose hai fatto per la tua comunità. E non hai mai chiesto nulla. Tutti sapevamo di poter contare su di te. Eri un uomo generoso in un mondo di egoisti. Ti impegnavi per la Pro Loco e ci mettevi anche i soldi. E pure camion e mezzi. Lo facevi perché amavi veramente la tua terra. Quanti dovrebbero studiare la tua vita, il tuo impegno, il tuo amore per la famiglia, per i fratelli e le sorelle. Volevi fare le prove per riportare in vigore la Feste medievali, la tua tesi di laurea nel volontariato. Non ce l'hai fatta e me ne dolgo. Che il tempo non ti rubi la memoria caro Sandro. Che anche tu possa riposare nel novero dei cittadini illustri della nostra città. Perché non eri uno storico o un letterato, ma eri un uomo di cuore, di amicizia e di amore. Le qualità che da sempre valgono di più. Che il cielo ti porti sempre con sé nel firmamento dei giusti».Sandro lascia la moglie Manuela, i figli Denis e Ivan, la piccola nipote Emily, i fratelli Lorenzo, Dirce, Ugo e Lorena: il funerale sarà celebrato nella chiesa parrocchiale di Viarago, venerdì 26 marzo alle 14.30.

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