Asili e materne, i genitori chiedono una programmazione

di Daniele Ferrari

Nuove modalità e garanzie per la ripresa a settembre dell'attività della scuola dell'infanzia, contando su organizzazione, spazi e risorse per assicurare la presenza di tutti i bimbi iscritti.

Quest'anno l'emergenza Covid 19 ha indotto la giunta provinciale a prolungare sino al 31 luglio l'apertura dei servizi educativi per la fascia tra i 0 ed i 6 anni. Una riapertura riservata però a pochi (non più di 10 bambini per sezione), e che non detta certezze per la regolare ripresa dell'attività educativa a settembre.

A fronte di tutto ciò i genitori del Comitato di Gestione delle materne comunali di Pergine «GB1» di viale Petri, «GB2» di via Amstetten e di Roncogno (415 piccoli frequentanti) hanno inviato una lettera a giunta e servizi provinciali, al presidente del Consiglio del sistema educativo Giovanni Ceschi e al Garante di Minori Fabio Biasi.

«Negli ultimi mesi noi genitori siamo diventati pedagogisti, insegnanti ed educatori dedicandoci a tempo pieno ai figli anche a discapito del lavoro - scrivono i membri del Comitato di Gestione - crediamo in un progetto educativo studiato ad hoc per i nostri figli, in un contesto fatto di apprendimento e relazioni: la scuola non è un mero parcheggio, ma un luogo dove i nostri figli tessono relazioni, scoprono e si scoprono». Dopo le difficoltà nelle relazioni educative vissute durante l'emergenza ora i bambini hanno di nuovo bisogno di prossimità, gioco condiviso, relazioni tra pari: dimensioni cardine della loro esperienza scolastica. «La riapertura del 18 giugno ha permesso l'accesso al servizio educativo a meno della metà dei bambini iscritti per settembre (appena 169 nei tre asili comunali ndr) non dando tempo ad ente gestore ed educatori di riorganizzare un progetto educativo di qualità - precisano i genitori - i bambini della scuola dell'infanzia vanno pressi in considerazione e tutelati garantendo la giusta attenzione. Non possiamo accettare che alla maggioranza dei bimbi, gli adulti del domani, venga negato il diritto all'educazione e alla socialità».

Da qui la necessità di avviare sin d'ora una programmazione ed organizzazione condivisa (calendario, orari, anticipo-posticipo) con opportune risorse economiche affinché tutti i bambini iscritti possano accedere da settembre alla scuola dell'infanzia che ha un ruolo fondamentale nella loro maturazione e crescita cognitiva, sociale ed emotiva. Tra le richieste la rivalutazione, ristrutturazione e risanamento di ulteriori spazi comunali idonei, garantendo il personale necessario alla gestione del servizio.
«Le richieste dei genitori sono del tutto condivisibili e l'amministrazione di Pergine con Asif Chimelli si è già attivata verso la provincia in sinergia con i comuni di Trento e Rovereto - conferma Daniela Casagrande vicesindaco ed assessore comunale alle attività sociali - stiamo valutando di riattivare la sede del ex nido Il Castello riorganizzando gli spazi nel polo di via Amstetten e mettendo a disposizione alcuni locali dell'attiguo centro giovani #Kairos. Prima servono però linee guida ed indicazioni più precise da parte della provincia sul numero di bambini per ogni sezione (si potrebbe scendere a 20), personale richiesto e protocolli per garantire sicurezza e piena tutela a bambini ed educatori».

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