Taio e Coredo, cambio a scuola In classe 5 giorni a settimana

di Andrea Tomasi

Dal prossimo anno scolastico gli alunni delle scuole medie di Taio e Coredo, vedranno rivoluzionati i loro ritmi di vita e di studio. Dall'ultimo sondaggio a cui sono stati sottoposti i genitori dei ragazzi preferirebbe un orario scolastico spalmato su cinque giorni. Tradotto: con il rientro di due pomeriggi (due ore mezza di lezione per pomeriggio) le giornate degli studenti diventano più lunghe ma c'è il vantaggio che di sabato si sta a casa. La legge 5 del 2006 prevede che le scuole possano scegliere la distribuzione oraria in autonomia, anche su sei giorni purché la decisione sia motivata.

Il sondaggio di qualche giorno fa ha portato ad un esito chiaro: il 61% dei genitori prefersce la settimana organizzata con lezioni su cinque giorni. Non una maggioranza schiacciatnte, tanto che i malumori del restante 29% si sono fatti già senire sotto forma di lettere e controlettere spedite ai rappresentanti dei genitori, ma pur sempre maggioranza. Un sondaggio analogo era stato fatto due anni fa, nell'anno scolastico 2017-2018. Tre le alternative prospettate: 1) settimana di sei giorni; 2) settimana di 5 con un pomeriggio molto lungo; 3) settimana di cinque con due pomeriggi "medi". I voti si erano distribuiti, con una prevalenza sull'ipotesi sei giorni. Tutto "bloccato" fino all'ultima consultazione, che potrebbe rappresentare una svolta, peraltro non osteggiata a livello centrale.

Ma come la vedono gli insegnanti? Il collegio docenti, chiamato a pronunciarsi sull'argomento negli scorsi anni, si era espresso chiaramente per la formula dei sei giorni. E così oggi ci si trova davanti a due modi diversi di intendere i ritmi scolastici: da una parte la visione degli insegnanti e dall'altra quella delle famiglie, due gruppi protagonisti del "mondo scuola", portatori di interessi diversi, almeno in questo caso. Tutto questo si è tradotto in un confronto all'interno del consiglio dell'istituzione. E là il consiglio si è diviso. Una divisione che rappresenta in maniera plastica la diversità di vedute all'interno del istituto comprensivo: 9 componenti si sono espressi a favore dell'ipotesi «lezioni per 5 giorni» e 4 si sono detti contrari, sposando la linea dei docenti.

La dirigente scolastica Roberta Gambaro dice che l'esito del «confronto democratico (il sondaggio e il voto del consiglio dell'istituzione, dove siedono genitori e docenti, ndr) è evidente, per cui a partire dall'anno scolastico 2020-2021 e successivi le elzioni saranno distribuite su cinque giorni». Ma perché - chiediamo - gli insegnanti avrebbero preferito un sistema basato su sei (quello attuale)? «Di sicuro questo cambiamento, da 6 a 5 giorni, porta ad un riassetto della didattica, sia sul piano organizzativo del singolo insegnante sia sul piano dei contenuti (nelle lezioni pomeridiane si deve tenere conto anche dell'energia a disposizione degli studenti, che non è la stessa delle ore mattutine). Il questionario è stato una risposta ad una richiesta dei genitori. L'esito probabilmente riflette le esigenze legate alla conciliazione di lavoro e famiglia». Non è detto che sia il «sabato libero» l'oggetto del desiderio. Ad interessare potrebbero essere invece i due pomeriggi di rientro: ore durante le quali i genitori sono al lavoro .

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