Castello di Pergine: riapertura il 29 e bilancio molto positivo

di Luigi Oss Papot

Ieri si è conclusa, come da tradizione, la stagione al castello di Pergine con un aperitivo musicale.
Come già annunciato su queste pagine poi, quest'anno l'arrivederci non sarà, come accadeva un tempo, alla primavera della stagione successiva: il portone del castello riaprirà fra neanche un mese, il 29 novembre, per accogliere gli avventori fino al 6 gennaio 2020. Una scelta innovativa ed inedita, voluta dalla Fondazione Castelpergine proprio per rendere fruibile in ogni stagione il castello.
I membri del cda, che si riuniranno anche nei prossimi giorni perché si preannunciano già novità per il 2020 riguardanti il programma culturale e non solo, hanno infatti puntato molto durante questa prima stagione di gestione ad un castello aperto e disponibile per tutti, ancora più vicino ai perginesi innanzitutto.
«Dai riscontri che abbiamo avuto finora - spiega Massimo Oss , vicepresidente della Fondazione - possiamo parlare di un cauto ottimismo e di essere sicuri di aver intrapreso la strada giusta. Quella che si chiude domenica è una stagione soddisfacente sotto tutti i punti di vista. Le presenze sono più che buone, le novità sono state ben accolte, lo staff, praticamente quasi del tutto nuovo, è coeso ed ha lavorato bene».
Se il 2017, l'ultimo anno con Theo e Verena alla conduzione, ha segnato il boom di presenze (forte anche di un meteo favorevole), il 2019 è comunque in linea con una «stagione tipo» a castello, sia per i pernottamenti che per il ristorante: si parla di circa 4.500 pasti somministrati ad utenti esterni, circa 3.000 per i clienti dell'albergo, per complessivi 7.500 piatti; i pernottamenti sono, secondo gli ultimi dati, 6.200 (una media di presenze di 30 persone al giorno, con una capacità massima di 45 persone).
«Abbiamo avuto clienti - prosegue Oss - tornati più volte durante l'anno. La provenienza è la più disparata, ma principalmente europea con qualche americano. Più stranieri comunque che italiani. Si tratta di persone che prediligono una vacanza tranquilla, dedicata all'arte, alla cultura, alla scoperta del territorio».
La mostra di opere «E-vento», di Giuliano Orsingher , si calcola abbia attirato qualcosa come 15 mila visitatori. Un numero che, da un lato, sottolinea l'importanza dell'aspetto culturale a castello, ma dall'altro solleva altre questioni: «Questo ci impone una riflessione - spiega Oss - per la salvaguardia del bene culturale. Il carico antropico eccessivo rischia di portare un sovraccarico che alla fine non giova alla struttura, che comunque necessiterà a breve di ulteriori interventi di manutenzione e restauro».
Si conferma infine, anche per l'anno prossimo, l'opzione gastronomica di Ca' Stalla, molto gradita già quest'anno anche se aperta a luglio, in piena stagione, per farne una vetrina dei prodotti locali, a «chilometro 0».

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