Il dottor Bonincontro in pensione dopo oltre 40 anni di servizio

di Luigi Oss Papot

Dopo oltre quarant’anni di servizio, interamente svolto a Pergine, il dottor Eduino Bonincontro andrà in pensione alla fine di ottobre. Una notizia già nota ai suoi assistiti, che nelle scorse settimane hanno ricevuto a casa l’avviso, da parte dell’Azienda Sanitaria, di scegliere un altro medico tra quelli disponibili.

Dopo la laurea nel 1976 a Padova, il dottor Bonincontro si è specializzato in idroclimatologia medica e clinica termale e poi in igiene e medicina preventiva, ma è durante un master in Umbria che il mondo della medicina generale, e quindi anche il modo di intraprendere una carriera, cambiò radicalmente: «Nel 1978 ero a Perugia - racconta il dottor Bonincontro - e fu proprio in quel periodo che prese avvio il nuovo sistema sanitario nazionale come lo conosciamo oggi. Ci fu quindi il passaggio dal cosiddetto medico della mutua al medico di medicina generale, il medico di famiglia che ancora oggi opera. È una concezione della medicina in senso preventivo, che responsabilizza di più pazienti e medici ad un rapporto reciproco e ad una cura, in caso di bisogno, seguita costantemente passo passo».

Questo passaggio, per certi versi storico, vede dunque protagonista il dottor Bonincontro che nel 1979 inizia a prestare servizio a Pergine, sua città d’origine e che non lascerà più per tutta la sua carriera, visto anche un legame storico ed indissolubile con la città: suo nonno era Eduino Maoro, architetto che ha lasciato il segno in città e non solo (basti pensare a Villa Rosa, molte chiese che portano il suo tocco inconfondibile, asili, edifici ed alberghi, una lista lunghissima che dovrebbe spingerci a conoscere di più questo personaggio).

«Recentemente - prosegue il racconto il dottor Bonincontro - facendo ordine fra le varie cartelle, ho trovato quella di una paziente che seguivo appena iniziato in città e che era nata nel 1888. Fa un po’ effetto dirlo, ma ho incontrato e curato pazienti di tre secoli, alcune famiglie proprio generazione dopo generazione. È davvero affascinante il rapporto umano che si costruisce durante la propria carriera, con il medico che accompagna per tutta la vita i propri pazienti. Molti di loro hanno anche intrapreso la carriera medica e si sono affermati. Un piccolo grande orgoglio personale». Al dottor Bonincontro, assieme all’iniziativa di altri colleghi, si deve anche l’istituzione a Trento della Scuola di formazione specifica in medicina generale, che forma i medici di famiglia del futuro.

Ma se il passaggio da medico della mutua a medico di medicina generale ha segnato in un certo senso l’intero sistema sanitario, negli ultimi anni si è andato affermando il sistema della medicina d’insieme: più medici riuniti in uno stesso stabile, che condividono le informazioni principali e che in caso d’urgenza possono essere intercambiabili fra di loro, con una segreteria che smista le telefonate e un’infermiera.
È dal 2002 che il dottor Bonincontro si è riunito con questa formula al dottor Guido Fruet ed alle dottoresse Claudia Prevedello e Antonella Fruet al padiglione Valdagni, nelle pertinenze dell’ex ospedale psichiatrico. Un modello che non si discosta neanche tanto dalle Aft (Aggregazioni funzionali territoriali) che l’Azienda sanitaria vorrebbe far partire sul territorio ma che a Pergine è ancora bloccato.

comments powered by Disqus