Inghiottiti dal lago nell'auto

di Marica Viganò

L’auto, inghiottita dalle acque del lago di Canzolino, ha trascinato sul fondo la coppia che era a bordo. È stata una morte al rallentatore, con una dinamica scioccante. Due pescatori ed un passante - un agente della polizia locale fuori servizio - si sono tuffati nel lago, altre persone sono accorse sulla riva, ma per Pio e Nora Zampedri, 83 anni lui e 77 lei, non c’è stato nulla da fare. Marito e moglie si sono resi conto di quanto stava accadendo, ma non ce l’hanno fatta a liberarsi della cintura di sicurezza, ad aprire le portiere o i finestrini per fuggire all’esterno dell’abitacolo e portarsi in salvo. «Non sappiamo nuotare» sono state le loro ultime parole. Poi l’abisso. Assieme a loro è sprofondato nel lago il cagnetto che era sul sedile posteriore.

La tragedia si è consumata verso le 11.30 di ieri. Due minuti di puro terrore per la coppia, che viveva in via Campilonghi a Pergine. Marito e moglie, secondo una prima ricostruzione della polizia locale dell’Alta Valsugana, sarebbero arrivati da Madrano a bordo della loro Renault Megane, forse dopo aver fatto la spesa al centro commerciale di Civezzano. Percorrevano spesso quella strada. Superata la chiesa di Madrano, in direzione Pergine, all’altezza dell’hotel ristorante Aurora l’auto ha girato a destra.
Quel tratto di via Lungolago, tra l’altro, è l’unico senza la protezione laterale a bordo strada.

Colpa di una manovra sbagliata. Non è chiaro se l’uomo volesse parcheggiare la macchina (sbagliando: l’area di sosta è qualche metro più avanti) o se abbia perso il controllo del mezzo finendo in una stradina, larga poco più di un sentiero, che finisce sui grossi sassi che delimitano lo specchio d’acqua. Di fatto, non ci sono segni di frenata. Forse Pio Zampedri, accorgendosi dell’errore e nel tentativo di fare retromarcia, ha inserito la prima. L’auto è andata avanti. Il fragore del mezzo sui sassi ha attirato l’attenzione di numerose persone. Le chiamate al “112” si sono susseguite e nell’attesa dell’arrivo dei soccorritori è stato fatto il possibile per salvare la coppia a bordo dell’auto.

La tragedia si è consumata in un paio di minuti, sotto gli occhi atterriti dei testimoni. Pio Zampedri, camionista in pensione, e la moglie Nora erano entrambi coscienti, illesi, ma sotto shock ed evidentemente paralizzati dalla paura. L’auto, dapprima in bilico sulle rocce, è poi scivolata nel lago: è rimasta qualche secondo a filo d’acqua, galleggiando, poi si è inclinata facendo una parabola. Prima si è inabissata la parte anteriore, quella più pesante, poi il lago ha inghiottito tutto. Per gli uomini che si erano tuffati nel lago è stato impossibile a quel punto avvicinarsi in sicurezza all’auto: il lago è profondo almeno cinque metri e la visibilità in profondità è scarsa.

Nel frattempo sul lago di Canzolino sono arrivati i mezzi di Trentino Emergenza, i pompieri volontari di Pergine Valsugana ed i permanenti, mentre da Trento è partito l’elicottero con a bordo i sommozzatori dei vigili del fuoco.

Prima è stata recuperata la moglie: sono state tentate le manovre di rianimazione, ma non c’era più nulla da fare. Poi i sub hanno individuato e portato alla superficie il corpo del marito. Un’ombra era stata vista dai testimoni poco prima che l’auto si inabissasse, sul sedile posteriore dell’auto, dove c’era un finestrino un po’ abbassato. Si pensava che ci fosse a bordo un terzo passeggero e per questo motivo le ricerche dei sub sono proseguite per quasi un’ora sul fondale, Ma si trattava del cagnetto della coppia, morto annegato pure lui e recuperato e portato a riva, accanto ai due teli bianchi che coprivano pietosamente i suoi proprietari.
È spettato alla polizia locale dell’Alta Valsugana, che ha operato con la collaborazione dei carabinieri, avvisare i figli della coppia, Fabrizio e Monica. Il riconoscimento è avvenuto presso la camera mortuaria del cimitero. Il funerale verrà celebrato domani alle 16 alla chiesa parrocchiale di Pergine.

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