La strada Faida-Riposo destinata a restar chiusa ancora a lungo

Chiusa da oltre 14 mesi e con poche possibilità di essere riaperta in tempi brevi. La richiesta della riapertura della strada «Faida-Riposo», bretella di poco più di 3,5 chilometri tra la località perginese di Riposo e la frazione pinetana di Faida (316 residenti e 120 famiglie), è stata ribadita nell’ultima seduta del consiglio comunale di Baselga con un’interrogazione del gruppo «Pinè Futura», ricordando gli incontri tenuti con la popolazione di Faida e le richieste del comitato Asuc. Dopo la tromba d’aria di domenica 6 agosto 2017, la storica strada (realizzata ancora nel 1913) è stata infatti chiusa con un’ordinanza del sindaco di Baselga il 10 agosto 2017 per avviare le operazioni di disbosco e messa in sicurezza del tracciato (circa 130 metri lineari il tratto degli schianti e 540 metri quello interessato dai lavori).
Ciò ha costretto gli abitanti di Faida ad un lungo percorso alternativo (10 km) per raggiungere Pergine e la Valsugana attraverso Miola, Baselga e la provinciale n. 83 di Pinè. «E’ indispensabile intervenire sulla strada per renderla agibile e utilizzabile per gli abitanti di Faida e dell’intero dell’Altopiano in caso d’emergenza (il forte maltempo di fine ottobre ha comportato una lunga chiusura della parallela provinciale n. 66 Pergine-Montagnaga) - hanno spiegato in aula i consiglieri di Pinè Futura - è una strada molto utilizza dai residenti della frazione per raggiungere Pergine per motivi di lavoro o studio e strategica per le locali aziende agricole e frutticole (piccoli frutti)». Poche le risposte fornite dall’amministrazione pinetana su tempi, modalità, e costi per la messa in sicurezza e riapertura della bretella.
«Il comune di Baselga non è in grado di individuare la data di riapertura, la messa in sicurezza richiede il coinvolgimento del comune di Pergine, che ad oggi non ha espresso alcuna valutazione su transitabilità e finanziamento del tratto di sua competenza - si legge nelle prime righe della risposta - un sopralluogo condotto ad ottobre con sindaci, assessori e tecnici dei due comuni ha evidenziato le perplessità dell’amministrazione di Pergine sulla valenza pubblica della strada, visto che sarebbe di proprietà della frazione di Faida e che non risulta regolarizzata tavolarmente o catastalmente a favore del comune di Pergine».
Difficile inoltre trovare le adeguate risorse per gli onerosi lavori di messi in sicurezza e ripristino (circa 700 mila euro) anche se l’Asuc di Faida si è più volte resa disponibile a cofinanziare l’opera. «Il comune di Baselga ha elaborato il progetto esecutivo per il tratto di sua competenza (incarico di 230 mila euro) - conclude nella sua risposta il sindaco di Baselga Ugo Grisenti - la riapertura presuppone però che i lavori interessino anche la parte sul territorio di Pergine, che in via informale ha già espresso disinteresse, visto che la viabilità è a servizio del solo abitato di Faida. Si verificherà la possibilità di ottenere dei finanziamenti con il fondo per opere stradali di interesse provinciale». Una strada che sta dividendo le due vicine amministrazioni, che si erano per altro impegnate a valorizzare il tracciato con la creazione di un’attigua pista ciclopedonale, attraverso il fondo garantito dalla Comunità di valle.

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