Da Telethon in diretta Tv la conferma che a Pergine aprirà un centro Nemo

La conferma dalla Provincia e dall’Azienda sanitaria, probabilmente sotto forma di una conferenza stampa, arriverà nelle prossime settimane. Ma sabato mattina su Raiuno, all’inizio del collegamento per la maratona nazionale di Telethon dal Foro Italico, per la prima volta è stata annunciata al grande pubblico che nel 2019 sarà aperto in Trentino un nuovo centro «NEuroMuscular Omnicenter» (Nemo), che dovrebbe trovare casa all’ospedale Villa Rosa di Pergine.
Un annuncio che il presidente delle fondazioni Serena e Aurora (che gestiscono i 4 centri Nemo esistenti in Italia, in cui opera Telethon) nonché dell’Unione italiana lotta alla distrofia muscolare Alberto Fontana ha potuto fare perché, nei giorni scorsi, è arrivato da Trento il decisivo via libera alla proposta avanzata mesi fa, di cui l’Adige aveva dato notizia il 19 giugno scorso. 
Un via libera che dà corso a quello dato al progetto dalla precedente giunta provinciale, che a metà ottobre aveva approvato una delibera stabilendo che il percorso di valorizzazione dell’ospedale aperto a Pergine nel 2013 sarebbe proseguito con «l’attivazione di una funzione innovativa nell’ambito della riabilitazione intensiva ad alta specializzazione» e individuando quale «ambito prioritario di intervento quello riferito alla presa in carico di gravi patologie neuromuscolari e neurodegenerative» quali la Sclerosi laterale amiotrofica (Sla) e l’atrofia muscolare spinale (Sma), ovvero i campi di intervento su cui si concentrano i centri Nemo già attivi in Italia da anni.
La delibera proposta dall’assessore Luca Zeni (ora sostituito da Stefania Segnana) dava mandato all’Azienda provinciale per i servizi sanitari di definire entro 60 giorni  - ossia entro metà dicembre - una proposta di programma di sperimentazione gestionale per attivare un centro dedicato alle patologie neuromuscolari al Villa Rosa, attraverso una convenzione con «un soggetto del terzo settore di riconosciuta esperienza ed eccellenza nella ricerca, nella cura e nella riabilitazione intensiva dei pazienti affetti da queste gravissime patologie».
Nelle linee guida per la definizione del progetto, si  puntava in particolare sull’approccio multidisciplinare (uno dei punti di forza dei centri Nemo), «con costante coinvolgimento dei professionisti aziendali per trasferire le competenze del settore della riabilitazione neuromotoria con specifici momenti di formazione e di trasmissione del know how»; e sulla  integrazione ospedale - territorio, molto cara anche agli amministratori perginesi in quanto in grado di produrre nuovi posti di lavoro, particolarmente attraverso il «raccordo con la rete provinciale della riabilitazione, i servizi territoriali già coinvolti nel percorso aziendale di presa in carico dei pazienti con patologie neuromuscolari, i servizi ospedalieri, la rete del volontariato e le associazioni rappresentative dei pazienti».
Inoltre, nella delibera si diceva che «la proposta di programma di sperimentazione gestionale dovrà prevedere, oltre all’attività clinica e riabilitativa in regime di degenza ordinaria e di day hospital, ambulatori dedicati alle malattie neuromuscolari, un servizio di consulenza e diagnosi genetica, un servizio consulenza ausili in continuità con il progetto Ausilia, un servizio informativo rivolto al pubblico sulle malattie neuromuscolari, convegni e momenti di formazione specifici per i professionisti aziendali».
Insomma, per l’ospedale Villa Rosa e tutta la sanità trentina davvero una grande opportunità, ora più vicina.

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