Dalla Provincia arriverà il via libera per la concessione su rio Sigismondi

Il Servizio Gestione Risorse Idriche della Provincia darà a breve il suo via libera alla concessione, richiesta dal Consorzio di Miglioramento Fondiario di Viarago, sul rio Sigismondi, alle porte di Palù del Fersina. La notizia è stata data dal presidente del Consorzio, Luigi Sittoni, nel corso di una recente riunione dei consorziati.
Il progetto è stato approvato a marzo, durante l’assemblea generale del Consorzio: un’opera da 666.512 euro, che verrebbe finanziata per la gran parte grazie ad un bando previsto dal Piano di Sviluppo Rurale, e che è stata ridiscussa recentemente in una nuova assemblea in quanto il finanziamento provinciale non è più del 90% ma dell’80%, e quindi si è reso necessario un ulteriore passaggio assembleare per la variazione.
Il nuovo punto di prelievo a scopo irriguo servirà tutta la zona «Destra Fersina», in modo da garantire a tutto il territorio un costante apporto d’acqua (si parla del territorio del CMF di Viarago ed anche quello di Sant’Orsola, per circa 500 consorziati).
La nuova concessione sarà appunto sul rio Sigismondi, nel Comune di Palù del Fersina (il sindaco Stefano Moltrer si era mostrato piuttosto critico a riguardo), poco a monte dell’incrocio con la strada che porta sul Passo Redebus. Sul rio, dopo l’approvazione definitiva del Servizio Servizio Gestione Risorse Idriche della Provincia, verrà realizzata l’opera di presa dalla quale partirà la lunga tubazione che correrà, interrata, lungo la Strada Provinciale.
La portata d’acqua garantita, una volta realizzata l’opera, sarà considerevole, si stimano circa 14 litri al secondo.
«I tecnici provinciali - ha spiegato il presidente Sittoni - hanno voluto prendersi tutto il tempo necessario per analizzare tutte le concessioni attualmente in essere sul bacino del torrente Fersina, anche alla luce del maltempo del mese scorso.
Ci hanno assicurato tuttavia che non ci dovrebbero essere impedimenti per la nostra derivazione».
Durante i lavori assembleari si è iniziato a discutere anche del bacino di accumulo che il CMF vorrebbe realizzare a monte di Viarago, in modo da assicurarsi una riserva idrica da poter usare al bisogno, e anche della situazione dei boschi, devastati dal maltempo di fine ottobre.
«Soprattutto la parte dei masi alti è davvero compromessa - ha detto Sittoni - e ancora inaccessibile in alcuni punti a causa delle migliaia di metri cubi di legname schiantato a terra.
La nostra proposta è quella di lavorare di concerto con i privati, per poter magari presentare all’asta un unico lotto di legname, garantendo la pulizia dei boschi e magari poter ricavare qualcosa dalla vendita». 
La questione verrà affrontata con assemblee ed incontri specifici.

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