Elezioni: il mistero dei 238 voti finiti tutti all'Udc nazionale

Al sindaco di Bedollo Francesco Fantini abbiamo chiesto un commento sui risultati delle elezioni politiche registrati a Bedollo. In particolare per l'incredibile dato del singolare ed enorme successo a Bedollo della lista «Noi con l'Italia Udc». Come mai?
«Il dato si è rivelato sicuramente curioso fin dall'inizio: 238 voti al Senato e 7 alla Camera. Già dopo pochi giorni giravano in paese molte leggende metropolitane che imputano il mondo dell'associazionismo come traino di questo risultato. Io personalmente mi rifiuto di avallare questa tesi poiché questi voti sono stati scrutinati praticamente tutti o quasi nella sezione n. 1 comprendente Bedollo e Regnana: una proposta di voto espressa all'interno di un'associazione di volontariato si sarebbe propagata sicuramente in maniera più omogenea sul territorio e non localizzata su una sola sezione». 

Quindi? «Sono convinto, invece, che un' importante componente di elettori storici del centro-sinistra, abbia voluto dare un chiaro messaggio di disappunto alla loro coalizione preferenziale, scegliendo un partito che non stia però dall'altra parte, ma che si trovi piuttosto vicino alla zona di confine: al centro appunto. Visto il ruolo storico e centrale che ha avuto anche qui nel nostro piccolo comune la Democrazia Cristiana in tempi passati, ecco allora che con lo scudo crociato questo gruppo di persone ha individuato il partito di centro da appoggiare».
La prova? «Alla Camera le cose sono andate diversamente, ed è stato premiato con numeri più elevati Maurizio Fugatti della Lega Nord. Ecco che però in questo caso il candidato era ben identificato, dal momento che ha effettuato diversi passaggi direttamente sul territorio durante la sua campagna elettorale. In definitiva, credo che il voto di centro-destra alla Camera sia stato dato guardando più alla persona conosciuta, mentre al Senato in mancanza di questa, sia stato dato guardando all'idea, cercando di far male al centro-sinistra, ma non troppo».
Per il sindaco «La mia vuole essere soltanto una considerazione di massima, dal momento che non mi permetterei mai di voler entrare nell'intimità politica dei singoli elettori che come la democrazia sancisce sono assolutamente liberi di esprimere il loro pensiero e di fare le loro valutazioni.  

Per quanto concerne l'onda di spostamento dal centro-sinistra verso il centro-destra, cosa non poi così eccezionale, io vedo come l'ormai lunga crisi economica che ancora stiamo vivendo, unita ad una profonda crisi di valori e ad una superficialità a dir poco allarmante, della quale dobbiamo invece sentirci pienamente responsabili, hanno portato la società a percepire un senso di smarrimento ed un livello di incertezza tali da indurre ad aggrapparsi a chi propone un modo di agire diverso».
Anche sull'Altopiano? «Per quanto concerne in particolare la nostra comunità di Bedollo, sono convinto che la scelta sia stata guidata in via generale dalle informazioni riportate dai media e riguardanti l'elevato livello di confusione e disordine in cui versa il sistema Stato, mentre in via più diretta,dal disagio che iniziano a percepire anche le nostre piccole comunità a causa dell'infinita catena di scelte centraliste. Ricordo che mai come in questo periodo si è assistito alla riduzione o comunque al ridimensionamento qualitativo dei servizi locali.
Stando tutti i giorni a contatto con la mia gente, mi rendo conto che è difficile far passare come razionali queste novità, anche perché forse in realtà, diciamocelo chiaro, non lo sono affatto».

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