Un «caffè» per la parrocchia

di Luigi Oss Papot

«Insieme per la parrocchia»: è questo lo slogan, lanciato da una settimana, che la parrocchia di Pergine, insieme al consiglio pastorale per gli affari economici, ha lanciato per far fronte alle esigenze finanziarie derivanti dalle attività ordinarie e dal debito contratto per i lavori di ristrutturazione della Chiesa e di altri beni parrocchiali (circa 750.000 euro).

La sensibilità della Comunità parrocchiale è subito emersa tanto che negli ultimi mesi sono state raccolte offerte specifiche destinate a questo scopo per circa 30 mila euro. Per far fronte al debito e distribuirlo nel tempo, nel corso dell’ultima riunione del consiglio degli affari economici si è deciso di accendere un mutuo di durata ventennale presso la Cassa Rurale Alta Valsugana di 750 mila euro, con rata mensile di 4 mila euro.

Da qui nasce l’iniziativa «Insieme per la parrocchia»: un impegno nel tempo suddiviso sul più ampio numero di famiglie, in modo tale che non appaia eccessivamente pesante. L’iniziativa è stata pubblicizzata anche mediante dei volantini che sono stati distribuiti ai fedeli in occasione della festa patronale l’8 settembre scorso, ed anche con una presentazione durante la «Cena della comunità» da parte di alcuni consiglieri degli affari economici, davanti ad una platea di circa cinquecento persone. Il parroco don Antonio Brugnara, in quell’occasione, ha voluto rimarcare il valore della festa patronale, dove la comunità si è «ri-unita» e ha fatto sentire il suo attaccamento alla parrocchia, insieme ai tanti volontari dell’Oratorio, della Parrocchia e dei vari gruppi volontari perginesi che si sono messi a disposizione degli altri.

Ai fedeli perginesi, ognuno nei limiti delle proprie possibilità, viene chiesto un gesto semplice ma continuativo nel tempo: la rata mensile del mutuo potrebbe essere coperta se 200 persone donassero 20 euro al mese, pressappoco un caffè al giorno (la cosa potrebbe essere fatta anche con un «RID» gratuito ed automatico presso la Cassa Rurale).
Anche quanto si riesce a raccogliere per la gestione corrente delle spese, tuttavia, non è sufficiente allo stato attuale, come peraltro già emerso nell’assemblea pubblica di maggio, dove fu presentata la situazione economica. Per affrontare la spesa corrente e le ordinarie manutenzioni, è stato calcolato, servirebbero 2 mila euro in più al mese: questa cifra potrebbe essere raccolta se ogni persona che partecipa alle messe, al momento dell’elemosina domenicale versasse 50 centesimi in più.

Il Consiglio parrocchiale per gli affari economici ha evidenziato che se la raccolta di offerte lo consentirà, vi è la necessità di mettere in sicurezza con degli interventi di manutenzione straordinaria alcuni immobili parrocchiali oramai non utilizzabili e che potrebbero deperirsi ulteriormente (in particolare la parte antica della canonica, contigua a quella parte attualmente abitata, e la «monegaria», struttura che un tempo ospitava il sagrestano, struttura adiacente alla chiesa di Sant’Antonio).
Insomma, i parrocchiani non sono rimasti sordi alla richiesta di aiuto che a maggio era stata resa pubblica, dimostrando forte attaccamento come quando, in passato, i fedeli si dimostrarono molto generosi dando un grosso contributo per i lavori di ristrutturazione della chiesa della Natività di Maria. Anche stavolta, questo è l’auspicio, «insieme per la parrocchia» si potrà risolvere la situazione.

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