«Tutti sulla terra»: nei campi per stare meglio

Pergine, progetto pilota per ragazzi con bisogni educativi

I preparativi fervono in cucina: chi mette in ordine, chi prepara gli antipasti e decora i dolci, chi fa le prove per illustrare il menù ai commensali. Vedere il frutto del proprio lavoro e leggere negli occhi dei propri ospiti la bontà delle pietanze a cui si è lavorato per mesi, dalla coltivazione alla raccolta dei prodotti, fino alla scelta della giusta ricetta per valorizzarli, carica di motivazione. Un coinvolgimento che emerge dalle parole dei ragazzi di «Tutti sulla terra» promosso dalla Cooperativa sociale Archè e dall’Associazione di Promozione Sociale Rastel nei campi e nella sede dell’azienda agricola di Dario Gottardi a Pergine Valsugana.

«Tutti sulla terra» ha ricevuto il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto nell’ambito della prima edizione del Bando per progetti di inserimento lavorativo in campo sociale: sono stati accolti 10 progetti, per un totale complessivo stanziato di 130 mila euro, pari all’intero ammontare del budget messo a disposizione dalla Fondazione. I 10 progetti accolti prevedono una durata media 13,2 mesi e la collaborazione con 19 altre realtà ed istituzioni del territorio oltre che con 15 realtà imprenditoriali locali. La rete di soggetti che sostengono il progetto è ampia e comprende il mondo della scuola, la Comunità di Valle e altre realtà dell’Alta Valsugana. «Tutti sulla terra» nasce da una mamma, la mamma di uno dei ragazzi oggi coinvolti nel percorso, la quale vide nell’attività agricola una occasione speciale di formazione e responsabilizzazione giovanile.

Un’intuizione che si è concretizzata in un lungo processo di progettazione partecipata che ha dato vita alla proposta educativa oggi rappresentata da 5 ragazzi. Il percorso si rivolge a giovani tra i 14 e i 24 anni con bisogni educativi speciali, rischio di fragilità e abbandono scolastico o disabilità. Le attività in cui sono coinvolti sono varie e permettono di entrare in contatto con la complessità del mondo adulto con la possibilità di mettersi in gioco, lavorando fianco a fianco con gli educatori, gli agricoltori e i volontari italiani e internazionali. Il progett osegue le stagioni: i prodotti vengono seguiti dalla semina alla raccolta, grazie all’aiuto di un tutor aziendale agricolo. Si passa poi in cucina per dare spazio alla creatività, senza dimenticare organizzazione, tempi e risultati.

Gli eventi sono il momento più emozionante in cui mettersi alla prova e mostrare quanto appreso. Un esempio è stato la visita del Consiglio di Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, durante la quale questi ragazzi hanno illustrato il percorso fatto, guidando i rappresentanti della Fondazione alla scoperta del parco e degli orti dell’azienda e preparando il pranzo, in ogni dettaglio.

«Queste occasioni offrono ai ragazzi un riscontro immediato del loro lavoro e per questo li coinvolgono molto- spiega l’educatrice dell’Associazione Rastel Elisabetta Ferrari -. Sono soddisfatti e ci chiedono di contribuire sempre più attivamente anche alle fasi di pianificazione delle attività».
«Abbiamo affrontato insieme tutti gli aspetti del lavoro in cucina - prosegue la collega Laura Mameli della Cooperativa Archè. - L’importanza del lavoro che svolgono e i piatti che preparano restituisce loro una grande motivazione».
I ragazzi si occupano ogni giorno della preparazione dei pasti per i lavoratori dell’azienda, affinando costantemente i propri prerequisiti professionali in vista dell’ingresso nel mondo del lavoro e divertendosi insieme. La prospettiva che si sta concretizzando, come spiega il responsabile del progetto Gianluca Samarelli, è la nascita di un distretto dell’economia solidale dell’Alta Valsugana.

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