S. Orsola, bilancio in aumento e progetto da 27 milioni

di Daniele Ferrari

Un fatturato di oltre 50,6 milioni di euro, 4,57 milioni di chili di frutta conferiti da ben 900 soci in tutta Italia, ed un futuro investimento strutturale da 27 milioni di euro. Questi i dati emersi ieri all’assemblea annuale della cooperativa agricola Sant’Orsola, realtà leader in Italia per la produzione e vendita di frutti di bosco, fragole e ciliegie.

Accanto ai dati di bilancio e produzione (nel 2015 pari a 4 milioni e 571 mila kg, ma in calo del 17% vista la primavera fredda e l’estate torrida), tanta la curiosità per conoscere i dettagli del nuovo stabilimento previsto alla periferia est di Pergine (a valle della statale in località Cirè, come anticipato dall’Adige una settimana fa). Un moderno centro di raccolta, lavorazione e confezionamento pronto per gennaio 2019, ed in grado di stoccare oltre il 20% in più di frutta conferita (in arrivo anche da Calabria e Sicilia), garantendo nuove dimensioni di sviluppo sino a toccare i 75 milioni di fatturato.

«Siamo una cooperativa di produttori e il prossimo triennio punteremo ad aumentare la produzione delle aziende socie, in termini quantitativi e qualitativi - ha spiegato il presidente Silvio Bertoldi -. Vogliamo assicurare ai clienti la fornitura di frutti di bosco di origine italiana per 365 giorni l’anno, grazie al prodotto conferito dai soci». Premesse su cui si basa la realizzazione, su un’area di 12 ettari, di una struttura moderna per il ricevimento, conservazione, lavorazione e spedizione della frutta conferita dagli associati di 2.500 mq, per un costo stimato in 27 milioni coperto da un contributo provinciale del 40% e ammortizzabile in un trentennio.

Nei pressi del nuovo centro, altri tre ettari saranno destinati a serre per attività di ricerca e sviluppo, con la creazione di un «giardino dei frutti di bosco» (aperto a turisti, scuole, consumatori, curiosi): vero biglietto da visita per la cooperativa e opportunità per il territorio in una sorta di «villaggio dei frutti di bosco».

«Il progetto sarà curato dallo studio tecnico Margoni Associati di Trento e permetterà di soddisfare le esigenze di sviluppo e ricerca futura di coop S. Orsola - ha spiegato il direttore Matteo Bertolini - contiamo di aumentare del 20% i conferimenti dei soci trentini, aprendoci anche a nuove aziende pronte a differenziare le loro colture, arrivando ai 20 mila quintali di frutta garantiti dai soci di Sicilia (una quindicina) e Calabria (oltre trenta), per soddisfare tutto l’anno le richieste della nostra clientela. Si possono migliorare redditività e liquidati lavorando sulle varietà e sulle tempistiche di produzione, valorizzando le diverse aree produttive e migliorando i sistemi di conservazione (in 30 ore la frutta dal sud Italia arriva già con le stesse condizioni e qualità organolettiche in Valsugana)».

Tornando ai dati del 2015, pur a fronte di un calo di 929 mila quintali di frutta conferita (meno 17%), con meno 13% per le fragole (ora a 1,63 milioni di kg), e meno 27% nelle ciliegie (873 mila kg), la cooperativa ha visto crescere il suo fatturato di 2,28 milioni di euro (è di 50,6 milioni), con un utile d’esercizio di 516 mila euro, ed margine operativo lordo di 2,2 milioni. Il liquidato ai soci è cresciuto del 4% (circa 700 mila euro in più) assicurato con versamenti mensili, quota di acconto del 75%, e 50% del saldo versato a fine dicembre. «Un’iniezione di fiducia per le aziende, frutto di un’attenta gestione economico-finanziaria - ha concluso il presidente Bertoldi - una crescita legata alla reale sostenibilità ambientale, economica e sociale. Oggi il nostro slogan è “Piccoli produttori, grandi sapori”, un impegno attuale ed un obiettivo per il futuro».

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