Teatro, una "fabbrica" da centomila biglietti

di Giorgia Cardini

Una crescente rilevanza economica, la prospettiva (grazie alla decontribuzione sulle nuove assunzioni) di stabilizzare tre lavoratori in settembre e l’obiettivo di staccare il biglietto numero centomila alla fine del secondo anno solare di attività.

L’associazione culturale Aria Teatro, che dal 1° settembre 2013 gestisce il teatro comunale di Pergine, si appresta a chiudere la seconda stagione con dati che la elevano a principale impresa culturale dell’Alta Valsugana, probabilmente la più sana e meno dipendente dai contributi pubblici dell’intera Provincia.
«Il momento della verità», lo chiama il direttore artistico Denis Fontanari, presentando i dati del bilancio sociale insieme alla direttrice generale Marilena Gadler, «perché dopo il primo anno caratterizzato dalla novità, il secondo di solito è quello dell’assestamento e si capisce cosa si è seminato».
Ed ecco, allora, cosa ha seminato Aria Teatro,  associazione riconosciuta che «attraverso la produzione di attività culturali persegue l’interesse generale della comunità, la promozione umana e l’integrazione sociale dei cittadini»: «C’è molta soddisfazione per i risultati gestionali - spiega Fontanari -, per il coinvolgimento di pubblico e per il fatto che siamo riusciti a creare un polo di produzione che diversifica questo teatro rispetto agli altri del Trentino», una «fabbrica della recitazione» (che infatti sta per iscriversi all’Associazione Artigiani, articolo a fianco) che solo nell’ultimo anno è riuscita a sfornare 8 spettacoli, portati anche fuori dai confini provinciali per 72 repliche.

Per quanto riguarda il palcoscenico di corso Alpini, 300 sono stati gli spettacoli di prosa, musica, danza, cinema proposti in due anni mentre dal 6 settembre scorso al prossimo 10 luglio si conteranno 174 giornate di apertura per un’affluenza di 40mila spettatori, inclusiva degli eventi organizzati nel foyer. L’incasso da biglietti, nell’ultima stagione, è di 114.525,64 euro mentre con l’Associazione hanno collaborato 51 lavoratori (3 in più dell’anno precedente), di cui 29 uomini e 22 donne: tutti indipendenti, «ma in settembre ne stabilizzeremo tre a tempo indeterminato», annuncia Marilena Gadler. «L’anima» del nuovo teatro è anche questa, la sua relazione continua col territorio per la creazione di posti di lavoro e di un indotto che altrimenti non ci sarebbe: basta dire che quest’anno sono stati spesi oltre 230mila euro in forniture, di cui quasi il 50% a Pergine.

«Ma il dato saliente è che alla fine del secondo anno di gestione staccheremo il biglietto numero 100.000 - annuncia Fontanari -. Una cifra di tutto rispetto per un teatro di “confine” qual è questo. Di confine perché  abbiamo scelto di esplorare anche tematiche inusuali, proponendo spettacoli e produzioni diverse, e perché nonostante la sua posizione non baricentrica è riuscito ad attirare spettatori da Trento, Rovereto e dal resto della Regione».

Una scommessa vinta, insomma, e che Aria Teatro vorrebbe continuare a portare avanti: il 1° settembre inizierà l’ultimo anno di contratto, che il Comune dovrà dunque rifare: «Aspettiamo il nuovo bando, ma sarebbe importante arrivare a definire tutto entro la prossima primavera, per avere tempo di programmare bene la stagione 2016-2017. Puntiamo inoltre a una gestione più lunga, di 5 anni, anche perché stiamo lavorando per reperire risorse attraverso bandi europei, che però richiedono una programmazione di lungo periodo».
Il tema delle entrate è vitale: Aria Teatro riceve zero euro dalla Provincia (che invece finanzia lautamente altre istituzioni culturali e festival che durano pochi giorni, ndr) e 80mila euro dal Comune, di cui 30mila da restituire per le spese dell’utenza, mentre nel contratto sono incluse 31 giornate di uso gratuito per il Comune che all’associazione costano, in termini di personale da mettere a disposizione.

«Ma nonostante tutto ci reggiamo bene sulle gambe: l’utile alla fine del primo anno di gestione è stato di 4.581,72 euro, ci basiamo molto sul volontariato (14 le persone che hanno prestato il loro tempo quest’anno e 4 gli stagisti, ndr) e il territorio crede in quanto facciamo, tanto che quest’anno abbiamo raccolto 60mila euro in sponsorizzazioni. In una situazione in cui gli enti spesso vivono solo di trasferimenti pubblici, il nostro equilibrio è orientato soprattutto al reperimento di altri tipi di risorse».

Un teatro per gli Artigiani

Quello di Pergine sarà probabilmente il primo e unico Teatro italiano a essere iscritto all’Associazione Artigiani e Piccole Imprese, tramite Aria Teatro che lo gestisce. Il progetto, che si concretizzerà a breve, è nato qualche settimana fa, in considerazione del fatto che il teatro perginese è una fabbrica artigianale di cultura che, oltre a offrire spettacoli, li produce stabilmente, dando occasioni di lavoro e creando anche un indotto economico di un certo peso. Inoltre, il teatro è anche una «scuola»: nell’ultimo anno, ad esempio, è stato organizzato un corso professionale di formazione di 120 ore per dieci giovani sotto i 30 anni, che hanno acquisito le competenze indispensabili per diventare tecnici di palcoscenico. Un costante scambio culturale è in atto inoltre con l’Università Bocconi di Milano e con L’Università di Trento, per l’attivazione di stage, oltre che con l’istituto superiore Marie Curie di Pergine.

Aria Teatro accoglierà quest’estate anche due volontari del servizio civile. Dalle collaborazioni con 24 associazioni nascerà inoltre in settembre un servizio di accompagnamento a teatro e di assistenza domestica per persone disabili, per consentire a tutti di partecipare agli eventi culturali. programmati nel corso della stagione.

Infine, Aria Teatro si è qualificata tra i finalisti del Premio Ambiente Euregio-Trentino Alto Adige  2014 col progetto «Ecoteatro: quando la cultura diventa sostenibile». Tanto per dire, usando razionalmente il riscaldamento, ha fatto risparmiare 14mila euro al Comune di Pergine rispetto al contratto di gestione. Usa poi solo materiali riciclabili e riciclati per scenografie, servizi e altro.

 

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