Sospette incompatibilità, variante al Prg convalidata

Salvaguardare rilevanti ragioni d’interesse pubblico e gli effetti giuridici della variante numero 2 del 2014 sulle «aree bianche», reiterando i vincoli espropriativi del Prg. Queste le motivazioni che hanno portato martedì sera il consiglio comunale di Pergine a intervenire in sede di autotutela, riconoscendo i vizi del provvedimento adottato lo scorso 16 settembre e procedendo alla convalida, con effetto sanante, della stessa variante.

[[{"type":"media","view_mode":"media_preview","fid":"233546","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"180","style":"float: right;","width":"180"}}]]Si chiude così, dunque, l’intricata questione sulla presunta incompatibilità del sindaco Roberto Oss Emer, della vicesindaca Daniela Casagrande e dell’assessora Angela Leonardelli su alcune disposizioni e modifiche cartografiche della variante n. 2/2014. Un punto introdotto all’ultimo nei lavori del consiglio (giunta e uffici avevano inviato il 4 marzo agli uffici provinciali una nota integrativa, ritenuta non esaustiva), alla luce di incontri tra giunta perginese e servizio provinciale Urbanistica, dove era emerso che «non era possibile escludere con certezza la sussistenza di profili di illegittimità del provvedimento, vista la partecipazione alla discussione e al voto di titolari di cariche elettive in possibile conflitto d’interesse (sindaco, vicesindaco e assessore)».

Forte il contrasto e il dissenso espresso in aula dei consiglieri di minoranza con Marina Taffara (Pd), Renato Tessadri (Patt) e Walter Zanei (Upt) che hanno parlato di mancato rispetto dei principi di democrazia e legalità, evidenziando aspetti poco chiari della vicenda o tenuti celatida sindaco e giunta.

A poco sono servite le spiegazioni dell’assessore all’urbanistica Massimo Negriolli e degli stessi funzionari comunali, con i consiglieri Daniele Lazzeri e Mario Roat che hanno evidenziato come i principi della variante (reiterazione dei vincoli espropriativi, riclassificazione di molte strade private, bandi con i privati e attesi progetti perequativi) costituissero rilevanti ragioni d’interesse pubblico tali da giustificare la convalida, evitando l’annullamento della variante e assicurando invece la conservazione de i suoi effetti giuridici. Dopo due ore di dibattito, i consiglieri di minoranza lasciavano l’aula dichiarando di non partecipare al voto e la convalida della variante passava con 12 voti favorevoli. Senza la partecipazione al voto, stavolta, di oss Emer, Casagrande e Leonardelli.

La seduta si era aperta con la risposta a due interrogazioni (di Lista Civic@ e Pd) sull’iter per arrivare allo spostamento dell’elettrodotto ad alta tensione «Borgo Lavis», alla presenza anche del «Comitato 290» guidato da Bruna Pomilio, impegnato sin dal 2000 per togliere i tralicci da via Marzola e Pergine Centro. Il consiglio si è chiuso con l’approvazione unanime del Piano della mobilità (Pum), affidato sin dal 2012 alla Tps di Perugia, la cui attuazione impegnerà l’amministrazione nei prossimi anni.

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