Solidarietà / L’emozione

Letti e attrezzatura dalla Val di Non fino in Kenya grazie all’associazione che ricorda Alice Magnani

Il sogno della giovane campionessa di tamburello e di solidarietà scomparsa 7 anni fa, sta diventando realtà grazie all'associazione guidata dal papà Dino e portata avanti da 25 volontari con l'aiuto di tanti amici e persone con il cuore grande

di Fabrizio Brida

SEGNO. È stato un dolce Natale per il Tabaka Mission Hospital. L'ospedale dei padri camilliani di Tabaka, nel Kenya nord-occidentale, ha ricevuto nei giorni scorsi un regalo speciale proveniente direttamente dalla val di Non. Il container spedito un mese e mezzo prima dall'associazione trentina "Tabaka Mission Hospital's Friends" ha infatti raggiunto la sua destinazione.

All'interno, 4 tonnellate di materiale ospedaliero: una quarantina di letti, una sterilizzatrice, una macchina per l'ozonoterapia, 5 casse con l'attrezzatura per le squadre di manutenzione dell'ospedale, composte da elettricisti, meccanici, falegnami. E poi mobiletti e macchinari vari, il tutto grazie a donazioni private.

Qui, a migliaia di chilometri dalla val di Non, questi presidi rappresentano una speranza in più di cura, di vita. E così il sogno di Alice Magnani, giovane campionessa di tamburello e di solidarietà scomparsa 7 anni fa, sta diventando realtà grazie all'associazione guidata dal papà Dino e portata avanti da 25 volontari con l'aiuto di tanti amici e persone con il cuore grande.

Proprio il presidente Dino Magnani, grazie a una videochiamata, ha potuto seguire in diretta l'arrivo a destinazione e lo scarico del materiale. Un momento emozionante.«Se il materiale è arrivato a Tabaka lo dobbiamo a molte persone, a cui vorrei rivolgere un ringraziamento speciale: innanzitutto ai volontari, ai tanti amici dell'associazione e a chi ci permette di portare avanti i nostri obiettivi finanziando le diverse attività - sono le parole del papà di Alice -. E poi grazie all'amministrazione comunale di Predaia guidata dalla sindaca Giuliana Cova, che ci ha consentito di caricare il container, alla Cassa Rurale Val di Non-Rotaliana e Giovo per gli spazi concessi per il deposito e per i generosi contributi, al Sovrano Ordine Militare di Malta e a Franco Depaoli e Maria Pavlidis, oltre a Irene Waitera, che hanno offerto un contributo fondamentale per quanto riguarda gli aspetti burocratici. Sono tante - conclude Dino Magnani - le mani che ci hanno aiutato in questi anni, e tante ancora ci aiuteranno. Dire grazie è poca cosa, ma lo faccio col cuore in mano».

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