Val di Sole / L'iniziativa

Ecco "Restiamo insieme", un progetto per prevenire i suicidi

I dati epidemiologici preoccupano e a inizio 2020 all'interno del Tavolo per la promozione della salute e degli stili di vita si è avviato un percorso in chiave di prevenzione primaria: il risultato sarà presentato pubblicamente verso fine agosto. Obiettivo, da una parte creare una comunità più consapevole delle proprie fragilità, dall'altra renderla più competente ad affrontare un tema così delicato

di Giorgia Cardini

VAL DI SOLE. I dati epidemiologici aggiornati arriveranno tra qualche mese, ma la consapevolezza che il problema sia da prendere di petto c'è già da molto tempo.

Il problema è quello dei suicidi, un male che la Val di Sole conosce fin troppo bene per aver contato, tra 1980 e 2001, il triplo dei casi dell'incidenza nazionale (0,17 su 1.000 abitanti) e, tra il 2003 e il 2013, un indice ancora elevato per vittime esclusivamente di genere maschile.

Una piaga che ha suscitato da subito preoccupazione e che è stata particolarmente indagata nel biennio 2004-2005, quando il servizio Attività socio assistenziali dell'allora Comprensorio, insieme al Progetto giovani Val di Sole gestito dall'Appm e al Servizio di salute mentale delle Valli del Noce, attivarono una fase di studio e approfondimento sull'elevato tasso di gesti autolesionistici registrato in valle.

Ricerca coordinata allora dalla sociologa Nora Leonardi, che non è stata accantonata né dimenticata, tanto che a inizio 2020 (appena prima che scoppiasse la pandemia da Covid), all'interno del Tavolo per la promozione della salute e degli stili di vita costituito in valle proprio 18 anni fa, e diviso in sottogruppi di lavoro, si è ragionato su come riprendere il filo del discorso in chiave di prevenzione primaria.

Dal 2021 - su impulso della Comunità di valle - c'è poi voluto un anno per mettere a punto il progetto, ma ora ci siamo."Restiamo insieme", questo il nome scelto per l'insieme delle azioni studiate, sarà presentato pubblicamente verso fine agosto ma a fornire qualche anticipazione su come sarà strutturato, sui suoi fini e sui finanziamenti è il coordinatore del Progetto giovani Val di Sole Michele Bezzi di Appm, che ne sarà il soggetto gestore e capofila, mentre alla Comunità spetterà il coordinamento.

Il contesto. È quello di un preoccupante susseguirsi di casi nel corso degli anni e degli ultimi mesi, con la messa a nudo di debolezze e fragilità che cozzano con l'idea di una vallata ricca e felice. Lo stigma del suicidio permane nel tempo, il peso di una tragedia che grava su famiglie, amici e colleghi di chi ha fatto una scelta estrema si autoalimenta, generando domande difficili da evadere (come ho fatto a non vedere e capire? cosa ho sbagliato?) che rischiano di aggravare equilibri precari. E la crisi economica perdurante, insieme alle conseguenze della pandemia, non aiuta di certo.

L'obiettivo del progetto. È duplice: da una parte creare una comunità più consapevole delle proprie fragilità, dall'altra renderla più competente ad affrontare un tema così delicato attraverso la sensibilizzazione, la condivisione di informazioni, la formazione della stessa popolazione che sarà preparata a cogliere i segni di disagio e a segnalarli ai servizi che sul territorio sono attrezzati per prenderli in carico.

"Sentinelle" attente ai bisogni del vicino, dell'amico, del familiare. Nel tentativo di superare la frattura crescente tra il sé e l'altro, l'indifferenza e la fretta che permeano questa società, si farà rete partendo da quella già attiva intorno al Tavolo costituito nel 2004 (di cui ricordiamo a parte i partecipanti)Le fasi del progetto.

La durata prevista è triennale, da autunno 2022 all'estate 2025.

Nei primi mesi di lavoro si lavorerà sulla raccolta e analisi di criticità e potenzialità della valle, sull'aggiornamento dei dati epidemiologici e sulla presentazione dei risultati di queste ricerche alla popolazione. Quindi, saranno attivati "focus group" che coinvolgeranno istituzioni e categorie socio-economiche. Saranno presentati libri, realizzati teatrali o musicali, create una serie di dirette Youtube, avviato un concorso di idee per coinvolgere le scuole medie, l'Enaip di Ossana, gli istituti superiori di Cles. Ma saranno coinvolte anche le case di riposo, i circoli anziani e l'università della terza età perché anche la fascia anziana, spesso soggetta alla solitudine e non in grado di rapportarsi in modo sereno con le malattie, è a rischio.

La formazione e l'aggiornamento riguarderà anche i promotori e responsabili del progetto, per non correre il rischio di veicolare il tema in modo errato. Il futuro. Il progetto guarda però oltre il 2025, per la creazione di un osservatorio permanente sulle fragilità, che dovrà portare avanti i risultati ottenuti, diventare punto di riferimento dei servizi e mantenere elevata l'attenzione creata sull'importantissimo tema.

 

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