Motocross / Battaglia

Crossodromo di Coredo, battaglia in tribunale, presentato il ricorso contro lo stop

Il Motoclub Valli del Noce va al Tar, e intanto raccoglie firme di protesta, ma i motori sono spenti «anche per la crisi idrica»

di Fabrizio Brida

COREDO. Il crossodromo di Coredo finisce nelle aule del tribunale. Il Motoclub Valli del Noce, titolare della convenzione che regola la gestione della struttura di proprietà del Comune di Predaia, ha deciso infatti di presentare ricorso al Tar contro la delibera approvata - all'unanimità - dal Consiglio comunale, che apporta una modifica sostanziale alle giornate di apertura consentite per gli allenamenti.

Non più cinque giorni in settimana, tra cui anche il weekend, ma solamente due giornate, che non possono essere il sabato e la domenica. Il tutto per garantire la tranquillità di residenti e turisti.Un provvedimento, quello deliberato dall'amministrazione comunale guidata dalla sindaca Giuliana Cova, che ha scatenato le critiche da parte degli appassionati di motocross, i quali si sono prontamente attivati impugnando la delibera, ma anche dando il la a una raccolta firme che consenta agli amanti di questo sport di girare in pista durante il fine settimana.

Raccolta firme che, come spiega il presidente del Motoclub Valli del Noce Aldo Avi, è ancora in corso e coinvolge diversi motoclub e associazioni. «Al momento non si possono fornire dei numeri precisi, perché l'iniziativa è ancora aperta e, tra l'altro, sta avendo riscontri anche al di fuori dei confini provinciali e regionali. Anche in Alto Adige e in Veneto, infatti, la pista è conosciuta e abbiamo trovato persone che hanno voluto sottoscrivere il documento».

Nel frattempo, in ogni caso, i motori rimangono spenti in Val di Non. «Per ora la pista è chiusa soprattutto a causa della carenza idrica - spiega Avi -. È una situazione che accomuna diverse società, anche a Pergine, ad esempio, non si può girare per la mancanza di acqua. Durante il mese di agosto, poi, tutte le strutture rimangono chiuse».A settembre, dunque, si vedrà a che punto sarà la situazione.

«Intanto presenteremo il ricorso al Tribunale regionale di giustizia amministrativa - conferma il presidente del Motoclub Valli del Noce - poi la giustizia farà il suo corso e in un paio di mesi il Tar dovrebbe sbloccare la situazione».

Nel frattempo, fino a quando non ci sarà una pronuncia definitiva, sulla carta al crossodromo di Coredo si potrà continuare a girare cinque giorni a settimana, come da "vecchia" convenzione.

«Ci sono anche altre questioni che dovremo affrontare insieme al direttivo, con il quale ci troveremo a breve - afferma Avi -. Per il momento la pista resterà sicuramente chiusa, poi tra un mese abbondante vedremo come sarà la situazione e come muoverci».

Ad ogni modo, secondo il presidente del Motoclub, la decisione presa dal Comune di Predaia è inconcepibile. «La sindaca ha voluto procedere in questo modo - conclude Avi -. Ma se davvero si vorrà chiudere la struttura bisognerà giustificare non solo il fatto che si impedisce un'attività sportiva valida a tutti gli effetti, ma anche lo "spreco" di un milione e mezzo di euro, quanto è costato il crossodromo di Coredo».

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