Ambiente / Il caso

Discarica riaperta a Dimaro, dalla Provincia il "ristoro" da 750 mila euro al Comune

Approvato definitivamente l’accordo: verrà chiusa in ottobre, arriveranno 25 mila tonnellate di rifiuti, poi un anno di lavori per la «rinaturalizzazione» della zona

di Lorena Stablum

DIMARO FOLGARIDA. Tempi certi (non oltre il 31 ottobre 2022), conferimento di massimo 25.000 tonnellate e un ristoro economico in favore del Comune di Dimaro Folgarida pari a 750.000 euro. Sono questi i termini principali dell'accordo relativo alla riapertura della discarica di Monclassico approvato dalla Giunta provinciale nell'ultima seduta e inserito nel Quinto aggiornamento del piano provinciale relativo alla gestione dei rifiuti urbani.

In base all'intesa, già adottata dal consiglio comunale di Dimaro Folgarida alla fine di dicembre, quindi, il comune della bassa Val di Sole riceverà un indennizzo pari a 30 euro per ogni tonnellata di rifiuto conferito: cifra che è stata aumentata rispetto ai 10,33 euro che si percepivano in passato.

«I soldi saranno imputati nella parte ordinaria del bilancio che in questo momento è ancora in fase di stesura - commenta il sindaco Andrea Lazzaroni - ma certamente saranno investiti a Monclassico e Presson che per trent'anni hanno sopportato il peso di avere una discarica comprensoriale sul proprio territorio. Eravamo tutti convinti, a torto, che il sito fosse definitivamente chiuso. Ora con questo accordo la Provincia prende precisi impegni sui tempi, le quantità di rifiuto da conferire, sui lavori di rinaturalizzazione. L'importante è che questi non vengano disattesi in futuro».

L'accordo che, come accennato, impegna la Provincia a realizzare la chiusura finale dell'impianto di discarica entro il 31 ottobre 2022, al raggiungimento di un volume di rifiuto stabilito in circa 25.000 tonnellate, anziché 45.000 come previsto inizialmente. Dopodiché «la discarica verrà dichiarata definitivamente esaurita, senza nessun'altra possibilità di conferimento futuro».

La coltivazione del sito avverrà per settori, con la rimozione del telo a partire da un lato del sito. La terra sotto il telo sarà progressivamente rimossa per consentire la coltivazione e in parte sarà riutilizzata per la copertura giornaliera.

«Con il protocollo la Provincia si è impegna anche a coprire l'area con i teli entro il 31 dicembre 2022 - aggiunge ancora il primo cittadino - e a individuare le risorse necessarie per la rinaturalizzazione della zona». Una volta terminata la coltivazione del sito, si legge nel documento, saranno necessari dei tempi tecnici - la normativa li fissa in 2 anni - per consentire un assestamento dei rifiuti. Successivamente si procederà alla copertura della discarica «con uno strato di regolarizzazione, uno strato di drenaggio del gas, uno strato minerale compattato, uno strato di materiale drenante, telo geotessile e un adeguato spessore di terra vegetale per consentire il rinverdimento».

Il lavoro per la copertura e la rinaturalizzazione avrà una durata stimata complessiva di 1 anno. Nel documento però sono anche altri gli impegni che la Provincia si assume. In particolare, si prevede di eseguire periodici controlli ambientali sul sito, sulle emissioni in aria, della qualità delle acque, sulla concentrazione di inquinanti nel percolato, e analisi merceologiche sul rifiuto in ingresso e di pubblicare costantemente i dati rilevati.

Infine, l'attuale stazione di trasferimento della frazione umida, del secco e del verde verrà mantenuta all'interno del sito di discarica, dopo opportune valutazioni su una riorganizzazione degli spazi necessari: saranno, quindi, predisposti dei percorsi interni o esterni per il conferimento dell'umido, del secco e del verde alla stazione, evitando quanto più possibile le interferenze con le operazioni di coltivazione della discarica e a fine coltivazione la stazione di trasferenza diverrà definitiva all'interno del sito della discarica.

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