Provincia / L’acquisto

Sgarbi: «Castel Valer acquistato grazie a me, all’inizio Fugatti non era molto convinto di fare questa operazione»

Ai quattro figli eredi del compianto conte Ulrico Spaur andranno 5 milioni di euro più cinque immobili provinciali dichiarati non più utili ai fini istituzionali

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di Luigi Longhi

CLES.  «Mi è dispiaciuto non essere alla conferenza stampa dell'altro giorno ma la scelta di acquistare da parte della Provincia Castel Valer è molto importante per tutto il Trentino e non solo». Vittorio Sgarbi non ha dubbi: «Se l'operazione va in porto è grazie al mio lavoro di convincimento nei confronti del conte Ulrico Spaur e di Maurizio Fugatti».

Il presidente del Mart racconta di aver conosciuto il proprietario del castello grazie a Paolo Magagnotti che lo introdusse a palazzo. «Fu subito colpito dal castello - racconta Sgarbi - e quello che mi colpì fu la collezione privata di quadri e di opere d'arte presenti. Sono opere di grande valore artistico, raccolte e conservate con la massima attenzione, testimonianza di una cultura che ha contraddistinto sempre il conte Spaur».

Sgarbi, dopo la visita, ha iniziato l'opera di convincimento del presidente Maurizio Fugatti mantendendo i contatti con il conte: «All'inizio Fugatti non era molto convinto ma poi ha capito il valore dell'operazione. Del resto, da consigliere del Principe, il mio ruolo è questo...» aggiunge il noto critico.

La scomparsa del conte Spaur aveva però raffreddato gli entusiasmi. «In effetti non sapevo cosa avrebbero fatto gli eredi. Pensavo che la cessione potesse diventare complicata ed invece quando ho saputo che stava procedendo nel verso giusto di far diventare Castel Valer a fruizione pubblica, sono stato felicissimo».

E lo è ancora perché annuncia che già nel prossimo consiglio di amministrazione del Mart proporrà una delibera che permetterà con il biglietto di ingresso al museo di Rovereto, di visitare anche Castel Valer. «Guardi che è il castello del Trentino che ha i migliori arredi e con opere di altissimo valore. La cappella dipinta dai Baschenis poi, è un esempio fondamentale della storia rinascimentale del Trentino. Insomma, Fugatti ha accolto il mio suggerimento e ha fatto quello che doveva essere fatto».

L'entusiasmo di Sgarbi per il maniero è totale: «Quando me ne andrò - dice - spero che sulla lapide possano scrivere che il sottoscritto ha contribuito all'acquisto pubblico di Castel Valer in qualità di presidente del Mart. Sarebbe una bella soddisfazione».

Castel Valer è balzato agli onori della cronaca l'altro giorno quando in una conferenza stampa fu annunciato che il gioiello di Tassullo, uno scrigno tra i più preziosi del Trentino sta per passare nelle mani della Provincia, andando così ad ampliare, come annunciato dal presidente Maurizio Fugatti, il già ricco patrimonio culturale trentino.

Con la delibera approvata dalla giunta provinciale, infatti, è stato dato mandato alle strutture competenti in materia di acquisizioni e cessioni immobiliari di effettuare una proposta di permuta agli attuali proprietari del complesso di Castel Valer, i quattro figli eredi del compianto conte Ulrico Spaur, con cinque immobili provinciali dichiarati non più utili ai fini istituzionali: l'ex casello idraulico a San Michele all'Adige, l'ex Enpas a Trento, l'ex Albergo Panorama a Sardagna, l'ex casa di cura Villa Rosa di Vigalzano a Pergine Valsugana e l'ex Scuola per gli addetti agli sport di montagna al Passo del Tonale, nel Comune di Vermiglio.

A questi, che hanno un valore complessivo di 10 milioni e 135 mila euro, andrà aggiunto un conguaglio economico di poco meno di 5 milioni da parte della Provincia e di 500 mila euro a carico, in parti quasi uguali, del Comune di Ville d'Anaunia e della Comunità della Val di Non. Totale: 15 milioni e 600 mila euro circa.

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