Infanzia / La rabbia

La rabbia delle maestre d'asilo contro le decisioni della giunta: «Materne svilite dalla Provincia»

Dura presa di posizione delle insegnanti della Scuola per l’infanzia provinciale di Rallo rispetto alla scelta di assumere anche chi non dispone dei titoli richiesti: “C’è scarsa considerazione verso i bambini”

PROVINCIA Da 25 a 24 il numero massimo di bambini per sezione nelle materne
IL CASO La giunta vuole di nuovo l'apertura a luglio nel 2022
GIUNTA Non hai il diploma? Puoi insegnare nelle scuole materne del Trentino

RALLO. «Non hai il diploma? Non importa, puoi insegnare nelle scuole dell'infanzia del Trentino!». Inizia così una lettera scritta dalle insegnanti della Scuola dell'Infanzia provinciale di Rallo Cristiana Redolfi, Saida Rossetto, Cristina Pedergnana e Laura Cretti che riassume una dura presa di posizione rispetto alla scelta della giunta provinciale di aprire le assunzioni anche a chi non dispone del titolo richiesto.

Per l'anno scolastico 2021/2022 potranno infatti presentare la domanda, eccezionalmente, non solo gli interessati in possesso del titolo di accesso all'insegnamento nelle scuole dell'infanzia, ma anche altre categorie prive dei titoli necessari. L'elenco delle categorie ammesse è reperibile sul sito www.vivoscuola.it, nella sezione "Assunzioni a tempo determinato di personale insegnante nelle scuole dell'infanzia".

«Con le scelte di questa giunta – affermano le insegnanti - l'idea di insegnante è chiara a tutti, ma quello che più sconcerta è la bassa considerazione dei bambini che ne esce.Sono anni che alla scuola manca personale, questo ruolo non è più appetibile. Non è difficile capire il perché, basta guardare quante difficoltà, delusioni e vessazioni ha subito la professione. Al problema dell'esaurimento delle graduatorie per le sostituzioni l'unico riscontro che la politica ha saputo dare è quello di attingere a personale privo dei requisiti da sempre richiesti: istituto magistrale, poi liceo pedagogico, quindi laurea, infine certificazioni linguistiche e specializzazioni varie. Ancora una volta la giunta ha sminuito e svilito la scuola e la cultura, ma il danno grave lo si sta facendo ad una generazione di bambini».

Della questione si è interessata la consigliera provinciale nonesa Paola Demagri, che rileva come «la giunta abbia inserito nella manovra finanziaria l'apertura delle scuole dell'infanzia nel mese di luglio. Se l'anno scorso questo era giustificabile, vista la necessità emergenziale legata alla pandemia, programmarlo sul 2022 significa invece introdurre una riprogrammazione dell'organizzazione nell'ambito dell'istruzione trentina. Viene in questo modo destrutturato il comparto della scuola dell'infanzia attraverso una norma, cioè ampliando di un mese il periodo scolastico. La conseguenza è che, essendo mancata la programmazione, gli asili si ritrovano a corto di personale e quindi la Provincia ha aperto le assunzioni anche a chi non ha i titoli necessari per l'insegnamento. Io ho voluto raccogliere quel grido di aiuto da parte delle insegnanti che denunciano l'assenza totale della politica che non interagisce con gli addetti ai lavori e non considera le necessità dei bambini».

La Provincia comunica che sarà possibile presentare domanda per le assunzioni a tempo determinato del personale insegnante della scuola dell'infanzia provinciale fuori graduatoria fino alle ore 12 di mercoledì 24 novembre. I nuovi elenchi verranno utilizzati dai Circoli di coordinamento una volta esaurite le graduatorie per titoli.

«Ancora una volta – concludono le insegnanti - la politica ha dimostrato superficialità rifuggendo in modo presuntuoso il dialogo e il dibattito con chi della scuola se ne intende. Ha evidenziato di non saper pianificare nulla se non interventi spot e specchi per le allodole per tenere mansueto il popolo, vedasi le aperture a luglio. Tocca ai genitori chiedersi che scuola vogliono per i loro bambini. Alle famiglie ricordiamo che tutti gli apprendimenti, i saperi della vita passano attraverso percorsi pensati, progettati e organizzati dal collegio degli insegnati. Sappiate che ogni bambino costruisce il suo sapere a misura del contesto che gli viene offerto».

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